Domani conosceremo il verdetto della giuria ufficiale del concorso internazionale del 66° Locarno Film Festival, ma nel frattempo, come da tradizione del penultimo giorno, sono stati annunciati i vincitori del Boccalino d'oro, premio della critica indipendente. A trionfare è il poetico Sentimental Education del maestro brasiliano Julio Bressane. Di seguito l'elenco dei premiati e le relative motivazioni.
Boccalino d'Oro per il Miglior Film Sentimental Education di Júlio Bressane con Josie Antello Sentimental Education è un film sul cinema (insieme al romeno When evening falls on Bucharest or Metabolism il solo film in 35 mm del Concorso Internazionale), un film sul Brasile profondo e sull'essenza dell'esistenza. Un racconto filosofico, interpretato con straordinaria bellezza da Josie Antello, magica nel narrare la storia del cinema e la vita dell'uomo, secondo Julio Bressane.
Miglior Regia Shinji Aoyama per il film Backwater
Aoyama con questo film rilegge il Giappone degli anni '80 ancora incapace, come oggi, di risanare le ferite di una guerra spinta da ideali maschilisti. Ideali che ancora condannano il Giappone nei confronti della Storia. Un film che serve, grazie a una attenta regia, a ricordare a un Paese che non può vivere privo di memoria
Miglior cortometraggio The Green Serpent di Benny Jaberg
Per parlare dei piaceri esaltanti della vodka ma anche per riflettere sugli effetti positivamente collaterali, il giovane regista zurighese Benny Jaberg fa incontrare in una Russia invernale un attore, un poeta e un fisico che discutono della loro relazione con la vodka. La riflessione su come essa possa diventare anche uno strumento per estendere la comprensione del mondo al di là della religione e del materialismo prende la forma di un potente e visionario viaggio spaziotemporale. Con un sapiente dosaggio del colore e del bianco e nero e un'abile tecnica di montaggio, l'efficace costruzione visiva si snoda su vari piani con riferimenti al documentarismo dei maestri, alle suggestioni del cinema muto, ad alcune atmosfere noir, alle sensazioni lisergiche di certo underground.
Miglior Attrice Carla Juri per Feuchtgebiete di David Wnendt
Carla Juri, con prorompente espressività, con doti attoriali che coniugano naturalezza e capacità di entrare profondamente nel personaggio interpretato, ha dimostrato, dentro una trama filmica lieve e vitale, qualità artistiche di ineccepibile valore.