In una recente intervista, Steven Spielberg è tornato a parlare de Lo Squalo, e dell'impatto ambientale che ha avuto la celebre pellicola nel corso degli anni.
In una nuova intervista con il programma Desert Island Discs della BBC, Steven Spielberg ha dichiarato di sentirsi in colpa per la diminuzione della popolazione degli squali in seguito alla popolarità del film uscito nel 1975, in cui una tranquilla cittadina del New England si ritrova a dover affrontare un grande squalo bianco che sta uccidendo i bagnanti.
"Mi dispiace davvero e fino ad oggi rimpiango la decimazione della popolazione di squali a causa del libro e del film. Me ne pento molto" ha affermato il regista. "Questa è una delle cose che ancora temo. Non di essere mangiato da uno squalo, ma che gli squali siano in qualche modo arrabbiati con me per la frenesia dei folli pescatori sportivi avvenuta dopo il 1975".
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Il regista non sembra essere il solo ad avere dei rimpianti. Secondo quanto dichiarato dalla BBC, e riportato da Yahoo Entertainmente, Peter Benchley, autore del libro su cui si basa Lo squalo, ha trascorso gran parte della sua vita a portare avanti campagne per la protezione degli squali.
"Sapendo quello che so ora, non potrei mai scrivere quel libro oggi", ha raccontato Peter Benchley. "Gli squali non prendono di mira gli esseri umani e di certo non serbano rancore".
Le dichiarazioni di Stevel Spielberg hanno scatenato opinioni contrastanti in merito. Paul Cox, amministratore delegato di Shark Trust, ha affermato che dare la colpa alla pellicola significa "dare troppo credito al film".