In un momento in cui l'attenzione dei media è concentrata sulla fragilità delle donne all'interno del mondo del cinema, il Locarno Festival sceglie di dare voce a giovani autrici che si propongono come creatrici di un nuovo immaginario cinematografico e letterario. La libertà di scelta dell'essere madre, l'indipendenza dai vincoli coniugali e l'ambivalenza dell'amore materno sono i temi ricorrenti nelle opere di Laura Bispuri, Susanna Nicchiarelli e Antonella Lattanzi, donne che appartengono alla comunemente chiamata "Generazione X", cresciute all'ombra della rivoluzione femminista e capaci di reinterpretare quella lotta in chiave contemporanea.
Figlia mia (2018) di Laura Bispuri, che sarà presentato in concorso alla prossima Berlinale, è la storia di una bambina che scoprirà di essere stata adottata, ma anche la contesa tra due donne che in maniera diversa possono definirsi madri della piccola. Un film simile a un Western, stratificato e teso, che mette in evidenza la capacità della regista di costruire ritratti di donne fuori dagli stereotipi.
Figura archetipica e al contempo sfuggente, la cantante dei Velvet Underground e solista "sacerdotessa delle tenebre", è al centro di Nico, 1988 (2017) di Susanna Nicchiarelli, che si concentra sugli ultimi due anni di vita della donna, intenta nell'impresa di "salvare" il figlio adolescente, abbandonato da bambino. Entrambi i film sono stati realizzati grazie a una coppia di produttori attenti come Marta Donzelli e Gregorio Paonessa (Vivo Film) che, insieme alle registe, li presenteranno a Locarno in anteprima Svizzera.
Non ha paura di sporcarsi le mani con il genere la scrittrice Antonella Lattanzi (Devozione, Prima che tu mi tradisca), che con Una storia nera (Mondadori) affronta il tema della violenza domestica in un noir dalla scrittura essenziale e chirurgica. Anche sceneggiatrice per giovani autori del cinema italiano, Lattanzi riflette a partire dai fatti di cronaca per creare una storia problematica e sfuggente sulla radice di ogni abuso contro le donne.
"L'immagine e la parola propone quest'anno una nuova formula che si apre alla coralità. Abbiamo chiesto, ad alcune artiste che ci hanno colpito per la forza dei loro ritratti di madri di venire a raccontarsi a Locarno. Questa edizione è pensata dunque come un viaggio a più voci, in un percorso dove proiezioni e incontri si succederanno: il programma vuole anche essere una finestra aperta verso il nuovo che avanza, quel cinema italiano che è caro al Ticino e che spesso purtroppo non riesce ad arrivarci. Siamo sicuri che i film di Bispuri e Nicchiarelli e i racconti di Lattanzi sapranno toccare il pubblico, in un'edizione che forse più di altre affronta direttamente l'emozione" dichiara Carlo Chatrian, Direttore artistico del Locarno Festival.
La sesta edizione de L'immagine e la parola si terrà da venerdì 16 marzo a domenica 18 marzo 2018.
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