In uscita il prossimo 23 marzo Le occasioni di Rosa, opera seconda di Salvatore Piscicelli del 1981, riscoperto da Ripley's Home Video, in un'edizione DVD tratta da un nuovo master digitale realizzato con la supervisione del regista. Tra gli extra si segnalano le interviste a Salvatore Piscicelli e Marina Suma, alla sua opera prima da attrice.
Al secondo film, appena un anno e mezzo dopo il fortunato debutto di Immacolata e Concetta, Salvatore Piscicelli, compie un significato trasbordo dell'ambientazione dalla provincia all'estrema periferia di Napoli, allora in continua, ulteriore, espansione. Ma questo movimento che segna profondamente Le occasioni di Rosa, è anche e soprattutto un movimento tematico, l'esigenza di abbracciare problematiche più ampie e presenti al tempo, gli ultimi anni settanta, della crisi profonda del cinema italiano e dell'ascesa della televisione. Sin dall'iniziale rifiuto gridato di Rosa (l'esordiente Marina Suma che per questo ruolo vinse il David di Donatello) alla madre ad andare in fabbrica a lavorare, si intuisce il profondo scarto sociale, antropologico e culturale che Piscicelli vuole, con intuizione da sociologo, raccontare. Il rifiuto di Rosa non prefigura un'alternativa, neanche la vuole progettare o almeno sperare, è un rifiuto e basta, come quello di Pinocchio per la scuola.
C'è ancora qualche retaggio di antichi costumi "da basso", nella frequentazione, da parte del fidanzato di Rosa, di un attempato viveur in là con gli anni. Ma è un espediente, serve ad ottenere qualche favore, soprattutto economico, in vista del matrimonio tra i due giovani e squattrinati fidanzati. A raccontarla così si direbbe una storia d'amore, però i due non mostrano, al di là del contatto fisico, un vero trasporto emotivo. Ciò sarà ancora più chiaro una volta sposati, quando, con l'apparire di un televisore, ci si inizia a parlare senza guardarsi negli occhi, irretiti, ipnotizzati. E dire che sul piccolo schermo appariva di tutto in quegli anni, emittenti di ogni tipo, di quartiere, di palazzo perfino, programmavano qualunque cosa, dall'intrattenimento alle notizie utili diramate via etere da un traliccio all'altro. E' la marea finale che condurrà a quell'ultimo stadio della grande mutazione di cui parlava Pier Paolo Pasolini e che molti ancora non sapevano vedere, specie tra i grandi movimenti politici. Le occasioni di Rosa ci mostra con chiarezza, assieme a pochi altri film, come avvenne quel trapasso che ancora oggi resta difficile da capire e interpretare.