Le crociate di Ridley Scott, un colossal del 2005 che descrive una battaglia del XII secolo tra musulmani e crociati, fu visto da molti critici e gruppi musulmani come un gradito messaggio di sostegno per coloro che abbracciano la moderazione, e non l'estremismo, nella gestione dei legami tra l'Islam e l'Occidente.
![Orlando Bloom e Liam Neeson in una scena de Le crociate](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2003/05/14/orlando-bloom-e-liam-neeson-in-una-scena-de-le-crociate-13690_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
"Il film va contro il fanatismo religioso molto chiaramente. Tutto ciò che va contro l'odio, il fanatismo e l'opposizione sistematica tra questi due mondi è il benvenuto", affermò lo scrittore libanese Amin Maalouf, autore di The Crusades Through Arab Eyes.
"Lo scopo del film è curare le ferite, non riaprirle", disse invece il critico cinematografico egiziano Tariq al-Shinnawy. Anche molti gruppi musulmani elogiarono il film del regista de Il gladiatore, in particolare per la sua rappresentazione di Saladino, il capo curdo dell'esercito musulmano che nel 1187 riconquistò Gerusalemme.
![Wallpaper del film Le crociate con Eva Green](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2005/04/28/wallpaper-del-film-le-crociate-61886_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
Gli spettatori del mondo arabo affermarono che il film avrebbe potuto aiutare a rimediare ad alcuni danni arrecati alla reputazione dell'Islam dai film di Hollywood che, nel corso degli anni, hanno sempre contrapposto i combattenti musulmani agli eroi americani. "Arabi e musulmani di solito appaiono come selvaggi assetati di sangue nelle produzioni di Hollywood. Le crociate è un film più giusto: gli arabi e i musulmani ne escono molto meglio", dichiarò Deana Elimam, un'egiziana-americana che vive al Cairo.