IFC rischia delle sanzioni molto serie per aver proiettato senza il visto censura la versione director's cut di The House That Jack Built, il nuovo, e controverso, film di Lars von Trier presentato fuori concorso all'ultimo festval di Cannes. A darne notizia in esclusiva è il The Hollywood Reporter che ha anche ricevuto dalla Motion Picture Association of America, l'istituzione che si occupa dei vari rating delle opere prima che vadano in sala, un comunicato ufficiale in cui preannuncia provvedimenti molto seri nei confronti della casa di produzione americana che distribuisce la nuova opera del regista danese.
Di The House That Jack Built esistono, infatti, due versioni: una più lunga e una più corta. Quella breve, proiettata alla Croisette, ha già avuto il via libera censorio, l'altra invece ancora no, ma IFC ha deciso ugualmente di rilasciare quest'ultima per la sola notte di mercoledì in una serie di cinema selezionati, prima di lanciare poi, a tappeto, la versione più breve sia sul grande schermo che on demand. Una mossa pubblicitaria, verosimilmente, sull'onda dello scandalo che ha investito l'ultima fatica di Lars von Trier, non nuovo ad accoglienze contraddittorie da parte di pubblico e critica. La nota della MPPA è al fulmicotone: "La MPAA ha comunicato al distributore, IFC Films, che la proiezione di una versione priva di rating del film in così stretta vicinanza temporale dal rilascio della versione già classificata costituisce una violazione delle regole del sistema di valutazione. L'efficacia dei rating MPPA - continua il testo - dipende dalla nostra capacità di mantenere la fiducia e l'affidabilità da parte delle famiglie americane. (...) L'inosservanza delle regole può creare confusione tra i genitori e minare il sistema di rating e potrebbe comportare l'imposizione di sanzioni nei confronti del distributore del film".
Ancora non si conosce la natura di queste sanzioni che saranno decise dopo una riunione dell'amministrazione di classificazione per conto della MPPA e della National Association of Theatre Owners che comprende tutti gli esercenti Usa. Tra le opzioni ci può essere la revoca del rating ufficiale di The House That Jack Built - classificato R, ovvero 'restricted' - oppure la sospensione dei visti censura per qualsiasi altro film della IFC per 90 giorni, in base alle normative vigenti.
Il nuovo film del regista danese - ne abbiamo parlato nella nostra recensione di The House that Jack Built - ha segnato il ritorno di Lars von Trier a Cannes dopo sette anni di 'Purgatorio' per via delle sue battute su Adolf Hitler durante la presentazione di Melancholia. Il film chiude la trilogia sulla violenza negli States iniziata con Dogville e proseguita poi con Manderlay. Inizialmente doveva intitolarsi Washington, e segue le vicende criminali e sanguinose di uno spietato serial killer, interpretato da Matt Dillon, che semina morte e terrore. Sullo schermo non viene risparmiato nulla allo spettatore compresi trucidi omicidi di donne e bambini, tanto che alla premiere ufficiale molti hanno abbandonato la sala perché non riuscivano a sostenere la violenza delle immagini. Anche la stampa è rimasta in parte interdetta, spaccandosi in due tra apprezzamenti e rifiuto totale. Oltre a Dillon il cast comprende Bruno Ganz e Uma Thurman che aveva già collaborato con von Trier in Nymphomaniac - Volume 1 e Nymphomaniac - Volume 2.
Al momento IFC Films non ha commentato la notizia e bisognerà aspettare le prossime ore per capire se intende tutelarsi in qualche modo. Diversa è invece la situazione in Italia. Inizialmente era prevista l'uscita il 15 di novembre ma poi è stata inspiegabilmente cancellata. Tutt'ora non si sa se, e quando, approderà nei nostri cinema.