Dopo le controverse dichiarazioni rilasciate durante la conferenza di Melancholia a Cannes nel 2011, Lars von Trier è stato riabilitato e ha potuto presentare al festival francese il suo nuovo lavoro, The House That Jack Built, condito anche stavolta da polemiche e da un'accoglienza controversa.
Nessuna conferenza stampa stavolta, per evitare problemi, ma questo non ha impedito a Lars Von Trier di tacere sulla sua visione del mondo. Nel corso di un'intervista a Allocine, interrogato sulla reazione di parte del pubblico che è uscita dalla proiezione prima della fine di The House That Jack Built, il provocatorio regista danese ha confessato: "Lo speravo, ho sentito che sono uscite circa 100 persone. Mi sono detto 'La prossima volta saranno 200!'" Von Trier ha aggiunto sornione che sarebbe rimasto deluso se nessuno avesse lasciato sala.
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In una Cannes dominata da continui richiami al movimento #MeToo, è inevitabile che la conversazione cada su un tale tema scottante. Tanto più che lo stesso Von Trier e il suo produttore e socio in affari Peter Aalbæk Jensen sono stati accusati da alcune collaboratrici di comportamenti inappropriati e vessatori. La stessa Björk, diretta da Von Trier nel drammatico Dancer in the dark, ha accusato il regista di molestie.
A Cannes il cineasta ha deciso di rompere il silenzio facendo chiarezza sull'episodio in questione: "Il 90% odei giornalisti con cui ho parlato credevano che io avessi molestato Björk, ma è ridicolo, ho negato, ma nessuno lo ha scritto. Perché fa più scalpore scrivere che l'ho molestata. E non è questo il caso. L'ho toccata, è vero. L'ho fatto con tutte le mie attrici. Perché stava facendo un lavoro estremamente complicato: urlava, doveva fingersi malata... Così l'ho abbracciata. Ma se crede che un abbraccio sia una molestia, allora penso di non riuscire a non toccare i miei attori. Non l'ho toccata in posti inappropriati, credo."
A sorpresa, dopo essersi difeso dalle accuse sollevate da Björk, Lars von Trier loda il movimento #MeToo e l'effetto che sta avendo sull'industria: "Credo che il movimento #MeToo sia un'idea geniale. Se è usato nel modo giusto, può diventare davvero importante. Il problema è che non immaginavamo che internet avrebbe influenzato le nostre esistenze con tale forza. Solo alcune persone represse in alcuni paesi hanno trovato il modo di influenzare il mondo e questo mi spaventa. Se una persona accusa un'altra di omicidio, dovrebbe essere considerata innocente fino a che non sia provato il contrario."
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