La vita accanto, nuova fatica di Marco Tullio Giordana, racconta con delicatezza il tema della diversità e dell'accettazione di sé, come anticipato da una clip esclusiva che mostra il dialogo tra la protagonista Rebecca e una compagna di classe. A destare la curiosità della bambina è la macchia rossa che la piccola Rebecca ha sul viso fin dalla nascita e che dà il là alla storia raccontata nel film.
In questi giorni La vita accanto debutterà in prima mondiale Fuori Concorso al Locarno Film Festival 2024 per poi approdare nelle sale, a partire dal 22 agosto, distribuito da 01 Distribution.
La vita accanto è ispirato al romanzo di Mariapia Veladiano, vincitrice del Premio Calvino, storia di una famiglia in cui segreti inconfessabili e sensi di colpa si intrecciano a grande talento e voglia di riscatto. Nel ricco cast troviamo Sonia Bergamasco, Paolo Pierobon, Valentina Bellè, Beatrice Barison (giovane talento musicale, concertista internazionale per la prima volta sullo schermo), Sara Ciocca e Michela Cescon. La pellicola è una produzione Kavac Film, IBC Movie e One Art con Rai Cinema, prodotta da Simone Gattoni, Marco Bellocchio, Beppe Caschetto e Bruno Benetti.
La sinossi
Anni Ottanta, una città d'arte italiana, una famiglia ricca. Nasce Rebecca con una macchia rossa che ne deturpa il viso e getta nello sconforto la famiglia. Vengono a galla veleni antichi che Rebecca riuscirà a superare solo grazie al suo talento musicale.
"Il romanzo di Mariapia Veladiano è il racconto di come il disagio possa irrompere nella vita di una famiglia, sconvolgendola per sempre. Nel libro questo disagio è rappresentato dalla mostruosità di un neonato subito rifiutato. Nel film questa 'mostruosità' è rappresentata da una macchia viola che copre metà del viso della bambina. Per il resto la piccola Rebecca è bellissima e, scopriremo col tempo, straordinariamente dotata per la musica" dichiara Marco Tullio Giordana. "Ma l'angioma che la sfigura le rende difficile il rapporto con gli altri, soprattutto con la madre che non l'ha mai accettata e, per vergogna, l'ha sempre tenuta segregata in casa. Il tema centrale è quindi il corpo, la cui accettazione è alla base di ogni identità, e come le sue eventuali imperfezioni (quanto reali? quanto immaginarie? quanto indotte dallo sguardo altrui?) possano portare alla violazione per modificarlo e accettarlo secondo i canoni di un'illusione".