La verità sta in cielo, il film scritto e diretto da Roberto Faenza (Il caso dell'infedele Klara, Anita B.), con Riccardo Scamarcio (Tre metri sopra il cielo) e Maya Sansa (La meglio gioventù) che racconta l'oscura vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi, arriva in prima visione assoluta su TIMVISION venerdì 6 ottobre, ad un anno dall'uscita nelle sale cinematografiche.
Il 22 giugno 1983 Emanuela Orlandi, figlia quindicenne di un Messo Pontificio, scompare dal centro di Roma senza fare più ritorno a casa, dando inizio ad una delle indagini più lunghe e irrisolte della storia italiana ed internazionale. Trascorsi trent'anni, la città di Roma è scossa dallo scandalo di "Mafia Capitale" e un'emittente britannica decide di inviare una propria cronista, Maria (Maya Sansa), per indagare su un vecchio caso irrisolto che sembra essere collegato alla cupola mafiosa: la scomparsa della giovane Orlandi.
Maria collaborerà con una collega della Rai, Raffaella Notariale (Valentina Lodovini), che qualche anno prima aveva realizzato un'intervista esclusiva a Sabrina Minardi (Greta Scarano, candidata miglior attrice protagonista ai Nastri d'Argento 2017), nota alle cronache per essere l'ex amante di Enrico "Renatino" De Pedis (Riccardo Scamarcio), uomo della Banda della Magliana. Proprio la Minardi aveva rivelato il diretto coinvolgimento di De Pedis nella scomparsa di Emanuela.
Le due giovani croniste, ripercorrendo 33 anni di inchieste attraverso materiali d'archivio, finiranno per rivelare i rapporti scabrosi e gli affair politici intercorsi tra il Pontificato di Wojtyla, i Servizi Segreti e la Banda della Magliana, fino alla più recente "Mafia Capitale".
Nel marzo 2017 la pellicola di Faenza è stata scelta dall'ONU per celebrare la Giornata Internazionale del Diritto alla Verità e proiettata nella prestigiosa Sala Cinémathèque di Parigi alla presenza del regista, di Pietro Orlandi, e del magistrato a capo dell'inchiesta Giancarlo Capaldo, dimessosi dalla magistratura dopo aver rifiutato di firmare l'archiviazione del caso.
Il titolo del film trova riscontro nelle parole pronunciate da Papa Francesco durante un incontro con Pietro Orlandi, avvenuto nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano pochi giorni dopo la sua elezione.