Che Stephen King fosse lo spettatore ideale per i produttori cinematografici lo sospettavamo da tempo e sentirlo dire dal diretto interessato dalle pagine dell'Entertainment Weekly non fa che confermare la nostra idea dello scrittore del Maine. Sebbene abbia amato molti film quest'anno, da The Prestige all'horror di Hostel, ammette che alzarsi dal divano per recarsi alla sala cinematografica sta diventando sempre più difficile, soprattutto considerando che il livello qualitativo degli show televisivi si è alzato di molto e serie tv come Heroes, Jericho, Prison Break, My Name is Earl ed ovviamente Lost, sono dei validissimi sostituti.
A questo si aggiunge la libertà data da strumenti come TiVo e iTunes, nonchè i contenuti coraggiosi degli show di network non censurati come HBO e Showtime e si spiega come mai il numero di film visti da King nel corso dell'anno si è ridotto di molto rispetto al passato.
Ciononostante, ecco la classifica personale del Re dell'horror:
10: Indian - La grande sfida, divertente e commovente.
9: Le tre sepolture, titolo orribile, grande film.
8: Waist Deep, film d'azione vecchio stile, come non ne fanno più.
7: Snakes on a Plane, serpenti su un aereo, Samuel L. Jackson ed una sceneggiatura tesa e divertente.
6: The Illusionist, Edward Norton contro Paul Giamatti ed un finale che l'ha portato di nuovo in sala subito per capire come era stato fregato.
5: The Descent - Discesa nelle tenebre, miglior horror dell'anno, senza dubbio.
4: Casino Royale, il miglior film di James Bond di sempre.
3: The Departed - Il bene e il male, raramente i film con molte star funzionano, ma quando lo fanno, sanno essere cool.
2: United 93, per il quale l'Academy dovrà vergognarsi se non verrà candidato agli Oscar.
1: Il labirinto del fauno, che l'ha totalmente sedotto per la sua bellezza e la sua ferocia emotiva. Il miglior fantasy dai tempi de Il mago di Oz.
Nel chiudere King lancia una provocazione agli studios, in relazione al calo di interesse verso il cinema nei confronti della televisione: quanti film vedranno gli spettatori nei prossimi cinque o dieci anni?