Esce in Italia il 28 aprile il documentario La memoria dell'acqua del regista cileno Patricio Guzmán. Vincitore dell'Orso d'Argento per la Miglior Sceneggiatura al 65esimo Festival di Berlino.
Il regista prende spunto da un bottone di madreperla incrostato nella ruggine di una rotaia in fondo al mare: è una traccia dei desaparecidos di Villa Grimaldi a Santiago, il grande centro cileno di detenzione e tortura sotto la dittatura di Pinochet. Guzman dopo il Golpe che rovesciò il governo di Salvador Allende, fu tenuto prigioniero allo Stadio Nazionale di Santiago e minacciato di morte. Il regista con questo documentario, come nei suoi precedenti lavori, vuole tenere vivo il ricordo di quell'orrore anche perche in Cile "i giovani sono ansiosi di conoscere tutto quello che è successo. I loro nonni, i loro genitori, i loro insegnanti, nella maggioranza dei casi non gli ha raccontato niente nei dettagli. Ecco perché hanno fame di un passato che non conoscono veramente".
Ma in questo documentario Guzman racconta anche un secondo massacro, quello dei Selknams, popolazione nativa sudamericana trucidata dai colonizzatori. Due massacri, e la memoria dell'acqua: sono le chiavi narrative per raccontare la storia di un Paese e delle sue ferite ancora aperte.
Oggi vi presentiamo in esclusiva una clip de La memoria dell'acqua distribuito in Italia da I Wonder Pictures dal prossimo 28 aprile.