Sarà il film Wanda di Barbara Loden, del 1970, restaurato dalla Film Foundation di Martin Scorsese in collaborazione con Gucci, l'evento di lancio della del 24 ottobre "50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze" 2013. La rassegna di cinema più lunga d'Italia, che si terrà dal 25 ottobre al 15 dicembre all'Odeon di Firenze, quest'anno dedicata alla valorizzazione del ruolo della donna nella società, ha scelto un film dimenticato ma di grande valore, di una donna, un'attrice bella e ammirata, che è dinventata regista e che ha realizzato un film anticonformista e femminista, in un periodo e in ambiente per lei non favorevoli. Nonostante fosse la moglie di Elia Kazan, infatti, non era semplice per una donna del tempo essere riconosciuta come regista. La storia raccontata dal film Wanda è quella di un'operaia che accetta il divorzio e l'allontanamento dai propri figli per diventare complice di un rapinatore. Un archetipo che l'industria dei sogni di Hollywood non aveva ancora mai affrontato. Il film fu fin da subito al centro di accese discussioni nell'opinione pubblica americana e internazionale. La critica del tempo era lontana dal capire l'estetica così poco tradizionale del film: luce naturale, tecniche improvvisate, equipe ridottissima
Quest'anno la voce univoca della "50 Giorni" si leva per dire STOP alla violenza sulle donne. E lo dice nel modo che le compete, grazie alla promozione della cultura cinematografica, in particolare di quei film che fanno emergere il ruolo positivo e determinante della donna nella società. Oltre ai film in programmazione alla 35esima edizione del Festival Internazionale di Cinema e Donne, che inaugura il 25 ottobre la "50 Giorni", tanti gli eventi dei festival che ribadiscono con forza l'esigenza del rispetto verso la donna, in un momento nel quale si verificano in modo sempre più preoccupante casi di violenza che sembrano annullare anni di lotte, rivendicazioni, affermazioni di diritti di parità e uguaglianza. Il Florence Queer Festival propone L'antigattopardo. Catania racconta Goliarda Sapienza, di Alessandro Aiello e Giuseppe Di Maio (2012). Goliarda Sapienza è uno dei casi letterari più incredibili del '900: scrittrice trasgressiva e cineasta con Citto Maselli, è considerata con Elsa Morante una tra le autrici più importanti del secolo scorso. Il documentario è un viaggio che la Società italiana delle letterate ha voluto realizzare tra i luoghi che conservano le memorie di questa originalissima scrittrice. Tra interviste e immagini di repertorio, il film racconta della vita innovativa e rivoluzionaria dell'autrice, prima dimenticata e poi famosa in Italia e all'estero, che ebbe successo postumo col romanzo "L'arte della gioia".
Nella produzione cinematografica francese è costante l'attenzione rivolta a storie raccontate da donne, scritte da donne e nelle quali le donne e il loro universo, sono protagonisti. France Odeon, per il fil rouge della VII edizione della "50 Giorni", ha scelto un film interpretato da una delle più amate e intense attrici francesi. Catherine Deneuve in On my Way di Emmanuelle Bercot è una donna in fuga, schiacciata da pesanti dinamiche familiari che coinvolgono la sua ottuagenaria madre, una figlia trentenne e il nipotino. E' al tempo stesso figlia, madre, nonna: ruoli che le donne incarnano da sempre e dai quali non è facile di uscire, neanche per una breve pausa di 24 ore. Nella sezione "Sguardi", Lo schermo dell'arte Film Festival, presenta in anteprima nazionale, The Bride, di Joël Curtz, film dedicato all'artista Bibba Bacca, nipote di Piero Manzoni, stuprata e strangolata alle porte di Istanbul durante il suo viaggio per la realizzazione della performance Brides on Tour. Partita in abito bianco da Milano in autostop verso Gerusalemme, voleva attraversare le zone di guerra del Mediterraneo per portare un messaggio di amore e pace.
River to River Florence Indian Film Festival, lunedì 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, propone il film Lessons in forgetting (India, 2012) di Unni Vijayan, ispirato all'omonimo libro di Anita Nair. Il film racconta le vicende di Jak, la cui vita viene stravolta da un misterioso incidente che ha lasciato la figlia adolescente in coma sulla spiaggia del piccolo villaggio di Tamil Nadu. Iniziando ad indagare, Jak scoprirà che il villaggio nasconde un terribile segreto e finirà per scontrarsi con i pregiudizi della sua comunità nei confronti delle donne. La proiezione si tiene a conclusione di una Giornata sul tema del rispetto della donna nel mondo e la percezione di questa nei diversi paesi, organizzata dal River to River in collaborazione con la Fondazione Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights e l'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Firenze. Una finestra sul Nord, rassegna di cinema finlandese, propone sul tema tre film. Il primo è Aglaja (2012) di Kristina Deák, sulla dura vita di una ragazza nata e cresciuta in un circo nell'Europa dell'Est. Un altro punto di vista sulla vita della donna viene dato dal film finlandese Kerron sinulle kaiken (Ti racconto tutto, 2013) di Simo Halinen, che racconta la crisi esistenziale di chi, fino a poco tempo prima, era un uomo e che dopo l'operazione finalmente comincia a sentirsi a proprio agio nella vita. Il film di Ilmar Raag, A Lady in Paris (2012), parla invece di una donna estone a Parigi per fare la badante ad un'anziana signora.
Il Balkan Florence Express presenta il film scandalo di una giovanissima regista serba, Maja Miloš, che con il suo primo lungometraggio Klip punta lo sguardo su una realtà degradata come la periferia urbana di Belgrado, dove il rapporto uomo/donna, fin dall'adolescenza, porta con sé germi di primitivismo e violenza. Ci sono giovanissime ossessionate dal corpo e giovani bulli che non hanno altre capacità se non pretendere i corpi delle ragazze come e quando vogliono. Un film al limite del pornografico, coraggioso, sia per il fatto che sia una giovane donna regista a raccontare questa realtà, sia perché è Jasna, la quattordicenne protagonista del film, che riprende tutto con il suo telefonino, mostrando con un linguaggio crudo e diretto il tentativo di riscatto di una giovane dalla realtà nella quale è nata. Immagini e Suoni del Mondo. Festival del film etnomusicale, si unisce al tematismo trasversale con il film Violeta Parra Went to Heaven di Andrés Wood (2011), che ripercorre la vita della poliedrica artista cilena dalla straordinaria personalità, madre, cantautrice folk, pittrice e poetessa, una donna simbolo della musica popolare e la prima artista latinoamericana a cui è stata dedicata una mostra al Louvre.