Kevin Spacey è stato premiato dal Museo Nazionale del Cinema a Torino, che ha ringraziato per aver avuto "le palle" di invitarlo.
L'attore è infatti apparso per ricevere il premio alla carriera a distanza di quasi cinque anni dal momento in cui le accuse di molestie sessuali hanno portato la sua carriera a una pausa forzata.
Ringraziando Domenico De Gaetano, direttore del Museo del Cinema, Kevin Spacey ha dichiarato: "Dandomi questo premio stanno compiendo una forte difesa dei risultati artistici e, per questo, dovrebbero essere applauditi".
L'attore è stato applaudito da circa 400 persone, tra cui molti suoi amici. L'ex star di House of Cards ha sottolineato: "Voglio semplicemente dire quanto sono grato nei confronti dei miei amici e dei miei colleghi, e per gli amici degli amici e per i colleghi che hanno preso un volo per essere qui stanotte... Sono commosso dalla vostra presenza".
Spacey ha proseguito parlando del suo manager: "C'è una persona che devo citare in particolare perché quando hai un migliore amico come io ho in Evan Lowenstein, la vita può essere piuttosto speciale e affrontare ogni sfida merita lo sforzo. Evan mi dà così tanti consigli, sostegno, prospettiva. Dirvi cosa ha fatto è quasi impossibile. Non solo mi è stato accanto, è stato anche di fronte a me quando avevo bisogno di essere guidato, e dietro quando avevo bisogno di una spinta. Lui è un uomo notevole ed è incredibile la sua capacità di affrontare ogni battuta d'arresto e in qualche modo raccogliere i pezzi e continuare ad andare avanti".
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Kevin ha successivamente ripercorso la sua carriera ricordando la madre: "Mi portava al cinema a Santa Monica; è ancora lì: il Nuart. Era dove ho scoperto Henry Fonda, Jimmy Stuart, Katherine Hepburn e Spencer Tracey e tutti questi fantastici film e generi".
La star ha quindi rivelato la richiesta di Bryan Singer sul set del film I soliti sospetti: non riguardare le scene girate ogni giorno perché non voleva che gli attori si chiedessero cosa stavano nascondendo, rivelando e affrontando i personaggi. Il regista aveva dichiarato: "Ho bisogno che vi fidiate del fatto che io presterò attenzione a tutto quello".
L'interprete di Roger Kint ha sottolineato: "Da parte sua si è trattata di una decisione intelligente perché mi ha permesso di fidarmi completamente di Bryan. Non so se qualcuno conosca questa storia ma è successa una cosa divertente la prima volta che ha mostrato il primo montaggio al cast. Dopo la visione ho visto Gabriel Byrne mentre litigava con Bryan nel parcheggio perché era assolutamente convinto di essere Keyser Söze".
La star del cinema ha quindi ricordato che David Fincher l'ha coinvolto in Seven dopo averlo inizialmente scartato, richiamandolo all'ultimo minuto dopo che l'attore che aveva scelto era stato licenziato. I produttori gli hanno telefonato durante la vigilia di Natale e dopo tre giorni era già sul set per girare. Spacey aveva però richiesto che non fosse rivelata la sua presenza sul set perché temeva che gli spettatori capissero subito il suo ruolo e le svolte della trama.