Kerry Washington ironizza sulla condanna a Trump: "Può candidarsi? Via quella casella dalle domande di lavoro"

L'attrice ha citato coloro che sottolineano che l'ex presidente può candidarsi nonostante la condanna.

Kerry Washington in una scena di La terrazza sul lago

In una recente intervista, Kerry Washington ha commentato senza peli sulla lingua le presidenziali americane e la candidatura dell'ex presidente Donald Trump nonostante la recente condanna. L'attrice ha fatto riferimento alle persone che sui social hanno rimarcato la possibilità che venga rieletto.

La star di Django Unchained non ci ha pensato due volte e ha espresso tutto il proprio dissenso nei confronti della possibilità che una persona condannata possa essere ritenuta eleggibile a presidente degli Stati Uniti d'America.

Elezioni e condanna

"È cambiato tutto in relazione al mio stato d'animo nei confronti del cosiddetto sistema di giustizia. Viviamo in un periodo così interessante nel quale la domanda che ci poniamo è che cosa sia un criminale. Trovo interessante, inoltre, ciò che le persone hanno condiviso sui social media, dicendo che se una persona condannata può ancora candidarsi alla presidenza, allora dovremmo eliminare quella casella dalle domande di lavoro" ha spiegato Washington.

Kerry Washington in una scena dell'episodio Grant: For the People della prima stagione di Scandal
Kerry Washington in una scena di Scandal

A rigor di logica, secondo Kerry Washington, se un condannato può candidarsi alla presidenza allora ad un criminale dev'essere data anche la possibilità di votare:"L'ironia è che nello stato d'origine di Trump, la Florida, è stata approvata una legge che permette agli ex detenuti di votare e il governatore Ron DeSantis sta facendo tutto il possibile per contrastarla. Donald Trump potrebbe non essere in grado di votare nel suo stato d'origine".

La star di Scandal ha raccontato che aver frequentato istituzioni storicamente bianche come la Spence School a New York e la George Washington University le hanno fornito maggiore fiducia nel relazionarsi in spazi tipicamente frequentati da bianchi, da persona nera, sottolineando l'ipocrisia che incontra in determinati ambienti:"Quando le persone scoprono che sono andata alla Spence hanno un immediato atteggiamento più morbido e un invito nella loro idea di normalità. Improvvisamente, mi adatto all'immagine, perché è come se dicendo che ho frequentato la Spence li rassicurassi sul fatto che non farò qualcosa per metterli a disagio e che sono stata ben istruita".