Chissà come sarebbe stato se al posto di Jack Nicholson ci fosse stato John Malkovich ad interpretare Joker nel Batman di Tim Burton. Sicuramente avremo visto un villain decisamente diverso ma non meno fascinoso. D'altronde solo pochi anni prima l'attore si era calato nei panni del subdolo marchese Valmont ne Le relazioni pericolose, fortunato adattamento di Stephen Frears dell'omonimo romanzo di Choderlos de Laclos, disegnando uno dei cattivi più strepitosi sul grande schermo. Ora però l'attore si è divertito a farsi fare una serie di scatti in cui interpreta alcuni dei personaggi più iconici della storia delle produzioni made in Hollywood, tra le quali appunto quella del diabolico clown che terrorizza Gotham e dà del filo da torcere a Bruce Wayne.
Leggi anche: Il Joker delle parti: 10 attori perfetti per il pagliaccio di Gotham
Nelle foto in bianco e nero realizzate dal fotografo Sandro Miller, John Malkovich appare con lo sguardo spiritato e con l'immancabile e inquietante sorriso che da sempre contraddistingue il personaggio di Joker. Un mix tra follia e crudeltà quella sfoggiata dall'attore de Il tè nel deserto, che non sfigurerebbe affatto accanto a quella di Jack Nicholson - al quale si ispira - ma anche a Heath Ledger e Jared Leto, che hanno ripreso il personaggio in Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad di David Ayer. Difficilmente però potremo vedere Malkovich in questo ruolo anche se, in effetti, sarebbe decisamente interessante vedere cosa potrebbe riuscire a fare.
Di certo l'unico Joker di cui sappiamo con sicurezza qualcosa è quello di Joaquin Phoenix nel Joker di Todd Phillips di cui si sono appena concluse le riprese e che rilegge la parabola di questo pazzo criminale in modo del tutto originale. Un mix che frulla comics e i gangaster movie di Martin Scorsese, che non a caso, ne è il produttore, con la black comedy. A questo si aggiunge anche una versione totalmente nuova del padre di Bruce Wayne, dipinto come un rampante uomo della finanza degli anni Ottanta che ha il carisma ambiguo di Gordon Gekko e la sfrontatezza di Donald Trump.