Se fosse ancora vivo William Faulkner probabilmente sarebbe soddisfatto delle scelte di John Langley e Roger Avary per portare sul grande schermo l'adattamento del suo Sanctuary. Vediamo perchè. Il romanzo, pubblicato nel 1931 è una sorta di allegoria sul degrado della società del Sud, una storia corale che vede tra i suoi interpreti Popeye, criminale e contrabbandiere, Temple Dreke, bellissimo e vulnerabile, Harace Benbow, un avvocato onesto che cerca di aiutare i bisognosi e Gowan Stevens, uno studente universitario con il debole per l'alcol.
Faulkner racconta di come il Sud si sta evolvendo con l'introduzione delle "modernità", lo sfacelo dei vecchi valori morali con conseguente caos, violenza, omicidi e quanto di terribile accade quando le regole della società si sgretolano. John Langley è produttore di vecchia data del reality show Cops, che segue da vicino la realtà del crimine su strada e dei suoi eroi senza medaglie che quotidianamente vincono guerre e versano sangue per ciò in cui credono; Roger Avary è lo sceneggiatore di Pulp Fiction, uno scrittore che ha ben chiaro il significato di degrado e violenza gratuita. Non ci sono ancora commenti per il casting che non ha ancora preso in mano le redini della produzione; Langley di recente ha prodottto Brooklyn's Finest e Fratelli in erba e per questo nuovo progetto ha chiamato a bordo il produttore Lee Caplin (Alì).