Sesto appuntamento con i lungometraggi in pellicola di Sguardi di Cinema Italiano, la rassegna-cineforum organizzata dall'Associazione SGUARDI, diretta da Michele Suma e promossa dall'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Monopoli e dal Liceo Galilei di Monopoli.
Con la proiezione del prossimo 2 Marzo, il cineforum apre le sue porte al regista Enrico Pau ed al suo Jimmy della Collina, la seconda delle tre anteprime nazionali che hanno confermato il valore e l'importanza della rassegna come vetrina nazionale di quella produzione cinematografica d'autore che difficilmente trova spazi d'espressione nel circuito delle nostre città.
Laureato in Lettere con una tesi in Storia dell'Arte Contemporanea, Enrico Pau, docente di italiano e storia alle superiori, si dedica a tempo pieno al teatro, da attore come da regista. A partire dall'80, Pau ha realizzato per la sede Rai di Cagliari la sceneggiatura, la regia e la conduzione di numerose trasmissioni radio, collaborando con il quotidiano La Nuova Sardegna, per le pagine teatrali e spesso sportive. La sua prima esperienza cinematografica arriva nel 1996 con la sceneggiatura e la direzione del premiato cortometraggio La volpe e l'Ape, Primo Premio al Festival Visioni Italiane 1996 di Bologna, premio per la Miglior Regia nel panorama italiano del Festival Internazionale di Siena ed in concorso, fra gli altri, ai Festival di Clermont Ferrand e Premiers Plans di Angers. Proiettato, inoltre, a Londra, Glasgow e Edimburgo all'interno della rassegna Italian Film Festival.
L'opera prima di Pau, Pesi leggeri, dopo aver incassato riconoscimenti al Festival di Montpellier e all' edizione 2002 di Europa Cinema, è stata presentata l'11 aprile 2003 proprio a Monopoli, all'interno della IV edizione di SGUARDI DI CINEMA ITALIANO. In quell'occasione, Pau, bloccato per maltempo a Cagliari, fu protagonista di un rocambolesco video-colegamento via WEB, realizzato all'interno del cinema con un modem 56k, per non mancare ugualmente all'appuntamento con il pubblico del cineforum. Il film fu poi segnalato da Michele Suma a Nanni Moretti, che lo apprezzò e lo selezionò per l'edizione 2003 all'interno del suo "BIMBI BELLI- Esordi nel cinema italiano".
Dopo anni di teatro, cinema, tv e radio, Pau torna così al grande schermo con Jimmy della Collina, un film che potrebbe dirsi di formazione, un romanzesco tentativo di tracciare a tinte forti il malessere giovanile nelle periferie italiane, in un volo poco pindarico con il cinema di Ken Loach o dei fratelli Dardenne, grazie anche alle vere e proprie evasioni nel mondo onirico. Non solo: con l'opera di Pau, il cinema italiano riscopre l'importanza della letteratura e la "settima arte" (Akira Kurosawa) fa del libro il suo binario e delle pagine il suo viaggio. Lo stesso ideale percorso fatto dal regista sardo, che si conferma magistralmente con questa sua seconda opera, ispirata all'omonimo romanzo dello scrittore padovano Massimo Carlotto.
Jimmy della Collina, film non ancora distribuito, in pochi mesi ha già collezionato importanti riconoscimenti e partecipazioni a vari festival, quali il Rencontre du Cinéma Italien de Bastia (Menzione Speciale della Giuria), Primo Premio per il Miglior Attore (Nicola Adamo) al Festival del cinema di Mons, il premio Confederazione Internazionale del Cinema d'Arte e d'Essai all'ultimo Festival di Locarno, senza dimenticare le segnalazioni ricevute ai festival di Montpellier e Villerupt.
La regia segue i personaggi con lo stesso fare di Carlotto, che da sempre nelle sue pagine sposa la parte dei perdenti, dei dropout, essendo passato egli stesso per le sbarre del carcere. Infatti, in una periferia reale ed esistenziale, il giovane Jimmy vive nell'assenza di prospettive e riferimenti, ponendosi ben presto fuori dalla legalità. Per lui si spalancano così le porte del carcere minorile, che lo inghiottono in un abisso di angoscia e violenza. Poi, il riscatto si profilerà nella dolcezza delle colline che circondano la comunità di recupero per giovani carcerati da cui si può ripartire verso un futuro diverso. E così osserviamo senza giudizi Jimmy, che fermo di fronte a questo bivio, si ritroverà a decidere in una notte tutto il suo futuro.
Il giovanissimo cast artistico è formato da tanti nuovi talenti emergenti, primo fra tutti il riferimento a Nicola Adamo, incontrato da Pau in un laboratorio teatrale. C'è poi una straordinaria presenza femminile, Claudia, interpretata da Valentina Carnelutti (La meglio gioventù - 2003; Tu devi essere il lupo -2005) e ispirata ad un personaggio reale, un ragazzo che, scontata la pena, è rimasto nel suo centro di recupero. Per le musiche è stato contattato un gruppo emergente del panorama rock cagliaritano, i Sickitikis, prodotti dai Subsonica. La produzione è della X Film di Roma del giovanissimo Guido Servino. Una parte consistente del budget è arrivata da una fondazione privata sarda, la Ope, una cooperativa di costruzioni formata anni fa in Sardegna da un gruppo di muratori, diventata nel tempo un'importante realtà imprenditoriale che investe anche nella cultura.
"La presenza del film di Pau, proveniente da importanti festival, - afferma Michele Suma, direttore artistico della manifestazione - dimostra che la rassegna di Monopoli è diventata "un caso cinematografico", come dichiarato in un gratificante servizio apparso sul numero monografico della rivista "Mete d'Elite", dedicata interamente alla Puglia e presente alla BIT 2007 di Milano. I 500 spettatori che frequentano l'appuntamento rimangono infatti negli occhi dei registi, tanto quanto i pensieri e le emozioni che seguono la fine della proiezione rimangono nei ricordi del pubblico presente in sala".