Jason Momoa sui cambiamenti climatici: il discorso appassionato alle Nazioni Unite (VIDEO)

Jason Momoa ha tenuto un appassionato discorso alle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici come rappresentante delle piccole nazioni insulari.

Jason Momoa ha tenuto un appassionato discorso alle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in rappresentanza delle Piccole Nazioni Insulari, nella giornata di venerdì.

Un Jason Momoa visibilmente emozionato si è unito, lo scorso 27 settembre, ai leader mondiali dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite per discutere sui progressi compiuti nell'ambito del SAMOA Pathway, un programma delle UN adottato nel 2014 con lo scopo di affrontare le questioni ambientali che incidono particolarmente sui piccoli Stati insulari in via di sviluppo. Così l'attore hawaiano ha preso la parola in difesa della sua terra d'origine, degli oceani, del pianeta. E non aspettatevi il solito Jason Momoa sorridente e buonempone. "Le nazioni insulari contribuiscono meno di altre a questo disastro ambientale, ma sono costrette a subire il peso delle sue conseguenze" ha tuonato la star di Aquaman. "I nostri governi e le nostre aziende sanno da decenni che è necessario un cambiamento immediato. Eppure il cambiamento non è ancora arrivato".

L'attore ha poi continuato: "Stiamo vivendo le tragiche conseguenze dell'aver dimenticato le nostre tradizioni. Soffriamo di un'amnesia collettiva verso un concetto che una volta era chiaro: causare danni irreversibili alla Terra causa danni irreversibili alla nostra esistenza. Noi, che viviamo nelle nazioni insulari e tutte le comunità costiere, siamo la prima linea di questa crisi ambientale. Gli oceani sono in uno stato di emergenza. Interi ecosistemi marini stanno scomparendo con il riscaldamento dei mari. E mentre i rifiuti del mondo vengono scaricati nelle nostre acque, affrontiamo la devastante crisi dell'inquinamento da plastica [...] Siamo la malattia che sta infettando il nostro stesso pianeta".

In chiusura del suo accorato discorso, Jason Momoa si è rivolto direttamente ai leader presenti: "Delegati, vi chiedo ora, siamo disposti ad essere uniti e compatti in questa causa? Intendiamo adempiere agli impegni per il miglioramento delle nostre condizioni di vita? O continueranno ad essere perseguiti guadagni a breve termine nella mancanza del rispetto per i diritti umani fondamentali dei nostri figli? Il cambiamento non può avvenire nel 2050, nel 2030 o nel 2025. Il cambiamento deve avvenire oggi. Non possiamo più permetterci di aspettare".

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