Una delle icone più amate e insieme controverse del cinema americano, i suoi successi, le sue debolezze e le sue battaglie. Jane Fonda in Five Acts, il documentario HBO diretto da Susan Lacy (Janis, Spielberg), racconta l'attrice due volte premio Oscar® (per le sue interpretazioni in Una squillo per l'ispettore Klute del 1971 e Tornando a casa del 1979), vincitrice di sei Golden Globe e Leone d'oro alla carriera, attraverso le sue parole e quelle di quanti hanno condiviso con lei un pezzo di vita.
Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival e in concorso nell'ultima edizione del Festival di Cannes, Jane Fonda in Five Acts andrà in onda in prima tv esclusiva stasera, domenica 25 novembre, alle 21.00 su Sky Cinema Cult e alle 21.15 su Sky Arte e sarà disponibile anche su Sky On Demand, anche all'interno della sezione HBO MOVIES, che per la prima volta raccoglie 50 titoli prodotti da HBO.
Interviste, clip e spezzoni cinematografici delle migliori performance in carriera divisi in cinque distinti capitoli che ricostruiscono le molteplici vite dell'attrice, le sue sfaccettature e le sue contraddizioni: dal dolore per il suicidio della madre, raccontato in maniera candida e trasparente, al suo attivismo politico - l'Hanoi Jane contro la guerra in Vietnam, le battaglie per i diritti umani, la salvaguardia dell'ambiente e in difesa della comunità afroamericana - passando per gli iconici video di fitness degli anni '80 e i suoi tre matrimoni. Sono proprio gli uomini della sua vita, che hanno profondamente influenzato le ambizioni personali e artistiche dell'attrice, a scandire in maniera netta i capitoli del documentario e della sua esistenza: affascinante, coraggiosa eppure vulnerabile.
Dalla presenza ingombrante del padre Henry Fonda e la sua indisponibilità emotiva, ai due ex mariti, Tom Hayden e Ted Turner. Non mancano i riferimenti agli oltre 30 anni di disordini alimentari e alle sue insicurezze, né le interviste agli attori Robert Redford, Lily Tomlin e alla produttrice, nonché migliore amica, Paula Weinstein. Nel quinto capitolo, c'è spazio solo per il suo nome - Jane - e per il lungo viaggio di riappropriazione di sé stessa, iniziato nel 2005 e culminato con la scrittura di un'autobiografia. Vent'anni dopo, a 80 anni ormai compiuti - "l'inizio del mio ultimo capitolo", come l'ha definito la stessa attrice - Jane Fonda è ancora capace di reinventarsi e dimostrare le infinite risorse di una vita costruita su consapevolezza e onestà. E su uno smisurato talento.