James Mangold: "I multiversi cinematografici sono la morte della narrazione"

Il regista di Logan respinge il concetto di Multiverso cinematografico, lanciando una frecciata implicita a Marvel e alle scelte narrative alla base di Deadpool & Wolverine.

Un primo piano di James Mangold

Il regista di Logan - Wolverine James Mangold ha lanciato una frecciata indirizzata a Marvel, commentando indirettamente le scelte artistiche della compagnia che hanno riportato in vita il personaggio di Wolverine dopo il suo decesso nel finale del cinecomic da lui diretto nel 2017.

Impegnato nella post-produzione del biopic su Bob Dylan, A Complete Unknown, di cui è stato appena lanciato il primo teaser, Mangold è stato interrogato da Rolling Stone sulla possibilità di creare un Multiverso musicale dopo aver diretto, nel 2005, l'acclamato Walk the Line, altro biopic canoro dedicato al grande Johnny Cash.

"Non faccio multiversi" ha risposto seccamente il regista. "Ma oltre a ciò, Johnny Cash aveva 30 anni. Adoro Joaquin, ma non ha 30 anni, o qualunque cosa fosse Johnny in questo momento. Sono entrambi giovani in quel momento della vita. È strano che io abbia realizzato un cinecomic perché non mi piace costruire universi con più film. Penso che sia la morte della narrazione. Per certe persone è più interessante il modo in cui i Lego si collegano che il modo in cui la storia funziona singolarmente. Quando faccio un film mi chiedo sempre, 'Cosa c'è di unico in questa storia e in questi personaggi?' Non fa pensare a qualche altro film... che è un atto intellettuale, non un atto emotivo. A me preme che film funzioni a livello emotivo".

Wolverine: l'immortale: James Mangold mostra a Hugh Jackman come posizionarsi in una scena action
James Mangold sul set con Hugh Jackman

Ritorno al cinema d'autore

Dopo aver chiuso la parentesi dei cinecomic, aperta nel 2013 con Wolverine - L'immortale e proseguita con Logan, James Mangold si è dedicato a tutt'altro ed è attualmente impegnato a ultimare il suo biopic su Bob Dylan. Un primo sguardo ce lo offre il teaser trailer a A Complete Unknown lanciato ieri.

Ambientato nell'influente scena musicale newyorkese dei primi anni '60, A Complete Unknown segue la rapidissima ascesa del musicista diciannovenne del Minnesota Bob Dylan come cantante folk nelle sale da concerto e in cima alle classifiche - le cui canzoni e il cui fascino diventano un successo mondiale - culminando con la sua rivoluzionaria esibizione rock and roll al Newport Folk Festival nel 1965.

Nel cast, oltre a Timothee Calamet nei panni di Bob Dylan, Elle Fanning interpreta la sua fidanzata, Sylvie Russo, (versione reimmaginata della vera compagna di Dylan all'epoca, Suze Rotolo), Monica Barbaro è Joan Baez e Edward Norton interpreta Pete Seeger.