It Ends With Us: Jenny Slate difende Blake Lively dopo le accuse contro Justin Baldoni

Jenny Slate esprime il suo pieno sostegno a Blake Lively, dopo le accuse di molestie sessuali e ritorsioni nei confronti di Justin Baldoni.

Jenny Slate

Jenny Slate ha preso una posizione forte in difesa della sua co-protagonista di It Ends With Us, Blake Lively, in seguito alle gravi accuse che la star ha rivolto nei confronti di Justin Baldoni, anche lui parte del cast del film. Lively ha accusato Baldoni di molestie sessuali e di un tentativo di ritorsioni nei suoi confronti, azioni che sarebbero state parte di una campagna orchestrata per danneggiarne la reputazione.

Le parole di Jenny Slate

In un'intervista rilasciata a Today lunedì scorso, Jenny Slate ha parlato con fermezza a sostegno di Blake Lively, descrivendo l'attacco subito dalla sua collega come "terribilmente oscuro, inquietante e minaccioso". L'attrice ha anche sottolineato il coraggio di Lively e il suo ruolo fondamentale come leader, amica e fonte di sostegno emotivo per chi la conosce.

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Siamo noi a dire basta: Blake Lively sul set del film

"Come compagna di cast e amica di Blake, voglio esprimere il mio pieno sostegno mentre affronta chi ha cercato di danneggiare la sua reputazione. Blake è una leader, un'amica leale e un pilastro di supporto per me e per molti altri che la amano e la rispettano", ha dichiarato Slate.

"Quello che è emerso riguardo all'attacco a Blake è estremamente inquietante e minaccioso. Sono davvero orgogliosa della mia amica e la ammiro per il suo coraggio. Sono al suo fianco in questa battaglia", ha aggiunto l'attrice.

La posizione di Hollywood e della Sony e le accuse di Blake Lively

Nel film It Ends With Us, Jenny Slate interpreta Allysa, sorella del personaggio di Baldoni e cognata di Lively. Slate si unisce a un lungo elenco di celebrità e personalità di Hollywood che hanno espresso solidarietà verso l'attrice, così come lo studio del film, la Sony, e la SAG-AFTRA. Tutti hanno condannato fermamente quanto accaduto e si sono schierati dalla parte di Lively.

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Siamo noi a dire basta: una foto del film

Venerdì scorso, Blake Lively ha presentato una denuncia formale presso il Dipartimento per i Diritti Civili della California. La denuncia comprende dieci capi di accusa nei confronti di Justin Baldoni, Wayfarer Studios e altre persone coinvolte nel progetto, che vanno dalle molestie sessuali al tentativo coordinato di danneggiare la sua immagine pubblica. Anche se questa azione legale non si configura ancora come una causa formale, è chiaro che rappresenta un passo verso una possibile battaglia legale in tribunale.

Le accuse di Lively hanno rivelato un presunto complotto per danneggiarla, che sarebbe sfociato anche in una campagna di diffamazione sui social media, orchestrata ad arte. Dopo la presentazione delle accuse, il 21 dicembre Baldoni è stato rimosso dalla sua agenzia di rappresentanza, WME, che rappresenta anche il marito di Lively, Ryan Reynolds.

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Siamo noi a dire basta: una foto del film

Nonostante le smentite dell'avvocato di Baldoni, che nega ogni illecito, la situazione sembra peggiorare rapidamente. A seguito delle accuse, Baldoni, che si era sempre presentato come un alleato del movimento femminista, ha visto un rapido deterioramento della sua immagine pubblica. In particolare, è stato privato di un premio dalla Vital Voices Global Partnership, un'organizzazione no-profit che supporta le donne leader in tutto il mondo.

Le reazioni contro Baldoni si stanno moltiplicando, mentre la vicenda continua a svilupparsi, alimentando un acceso dibattito nel mondo del cinema e della cultura popolare.