It: Capitolo 2 contiene una grande quantità di riferimenti all'opera di Stephen King, ma tra gli Easter Egg la citazione di Shining crea un vero e proprio paradosso che porta a un paradosso nella trama.
Tra i riferimenti a Shining contenuti in It: Capitolo 2 ci sono veri e propri omaggi che non hanno connessione, ma sono semplici citazioni. Ad esempio sulla targhetta col nome di una bibliotecaria di Derry si legge Wendy Torrance e sul fondo di uno skateboard vediamo lo stesso motivo dei tappeti dell'Overlook Hotel.
Ma è la citazione finale di Shining a creare problemi al plot di It: Capitolo 2, minacciando di far collassare il mondo del film su se stesso. Problema che si verifica verso la fine del film, quando It minaccia Beverly dentro una vasca da bagno che si riempie di sangue. Mentre Bev si trova nella vasca, It assume varie forme che usa per spaventare la donna. Una di queste è Henry Bowers, che fa irruzione attraverso la porta rotta esclamando l'iconico "Here's Johnny!" che rievoca Jack Torrance in Shining, a sua volta citazione dell'introduzione di Johnny Carson da parte di Ed McMahon nel Tonight Show.
Questa scena appartiene al film di Stanley Kubrick, ma non al libro di Stephen King, e Jack Nicholson pronuncia la fatidica frase in modo assai diverso da come faceva solitamente McMahon. Dal momento che Henry Bowers ripete la stessa frase alla maniera di Jack Nicholson, l'unica spiegazione logica è che abbia visto il film.
Da It: Capitolo 2 a Shining, tutte le connessioni tra i romanzi di Stephen King
Ma se Shining esistesse nell'universo di It: Capitolo 2, dovrebbe esistere anche il romanzo di Stephen King, che è anche l'autore di It, romanzo da cui è tratto It: Capitolo 2. In questo modo is crea un loop logico aggravato dal fatto che lo stesso Stephen King compare in un cameo in cui però non interpreta se stesso. It, il libro, non può esistere nel suo stesso universo perché non avrebbe senso. E non avrebbe senso l'esistenza di nessun altro libro di King, fatta eccezione per eventi accaduti realmente in altre location. Nell'ultimo romanzo della serie La torre nera, Stephen King si è fatto personaggio solo perché aveva coinvolto una specifica versione della sua realtà nella storia, aspetto che in It non viene mai menzionato.