InVideo, al via la 20esima edizione

Debutta domani a Milano l'edizione numero venti della Mostra internazionale di video e cinema oltre. La serata inaugurale si terrà allo IED, alle ore 21.30.

Compleanno speciale per la Mostra Internazionale di video e cinema oltre che giunge alla sua ventesima edizione con un patrimonio artistico significativo: 1500 autori, 50 nazioni e 1800 opere, nel corso delle edizioni hanno animato e impreziosito la mostra, odierno punto di riferimento in Italia per la produzione audiovisiva legata all'arte elettronica e alle nuove tecnologie.
La serata inaugurale è prevista per giovedì 11 novembre alle 21.30 allo IED - Istituto Europeo di Design di Milano - e offrirà una prima selezione delle opere in concorso, proiettate nei giorni successivi sugli schermi dello Spazio Oberdan della Provincia di Milano, alla presenza di numerosi autori e artisti.

Le opere
La selezione internazionale ha portato quest'anno sulle Tracce/Traces del passato ed è proprio questo il tema che è stato scelto come filo conduttore. Esperienze, incontri e capolavori, faticosamente e felicemente costruiti nel tempo, ritornano in immagini e richiami alla memoria storica e personale attraverso documentari, diari e racconti fotografici permeati di ombre, riflessi e tracce della realtà. 41 opere, la metà delle quali realizzate da artisti under 35, che offrono uno spaccato della produzione contemporanea con anteprime e inediti di autori già affermati accanto ad artisti esordienti.
E' sulle tracce di un ricordo d'infanzia la protagonista di Red Memory di John Borst e Robert Cahen, video ritratto sul rapporto fra individuo e metropoli: immagini rossastre e deformazioni stranianti evocano riflessioni tra realtà e sogno, tra presente e passato. Da sfogliare in modo originale e creativo il video Postcards della giovane finlandese Niina Lehton-Braun. Diciannove video-cartoline ritraggono persone, paesaggi, oggetti, sentimenti e momenti di vita della regista. L'attenzione ai fatti della storia contemporanea riaffiora invece in Les Barbares di Jean-Gabriel Périot, dinamico collage di fotografie di politici, militari e sportivi che sfocia in immagini a tutto schermo di persone a volto coperto e manifestanti in subbuglio.
Da non perdere le innovative interpretazioni del corpo quale strumento di indagine ed esperienza. Défilé des hybrides di Laëtitia Bourget è un divertente susseguirsi di creature fantastiche di corpi sdoppiati, una sfilata di immagini che suscita al tempo stesso curiosità e repulsione. Si prova lo stesso sentimento contrastante guardando Petite Anatomie de l'image di Olivier Smolders. Una macabra spettacolarità di cere anatomiche meticolosamente sezionate, incise e sdoppiate attraverso l'effetto specchio crea un' indefinita ossessione di forme geometriche e cromatiche che tende all'astrazione.
Singolare è l'idea alla base di Body Trail di Willi Dorner e Michael Palm, video in bianco e nero risultato di una sorprendente sperimentazione artistica dove il corpo diventa strumento di nuove esperienze scultoree negli spazi urbani.
Gli autori si mettono in gioco quali attori delle proprie opere: è il caso di Stretching di François Vogel e Nummer negen di Guido van der Werve. Nel primo, il protagonista coinvolge nella propria performance ginnica le architetture urbane di Manhattan; ecco allora strade e palazzi deformarsi e allungarsi, in un'alterazione di spazio e tempo creata dall'uso della pixillation e dell'animazione 2d. E' ambientato invece al Polo Nord Nummer negen, un video di 14000 scatti fotografici dal forte valore simbolico e metaforico sul rapporto uomo-natura. L'opera nasce dall'estrema azione del regista che ha ruotato lentamente su se stesso per ventiquattro ore in senso contrario rispetto alla rotazione della Terra, facendosi fotografare ogni sei secondi.
Di notevole interesse il dittico Dusk e Dawn del famoso fotografo Erwin Olaf. Le due opere, ad alto impatto visivo ed emotivo, sono l'una il negativo dell'altra e ci mostrano la vita di due famiglie dell'alta borghesia dei primi del Novecento attraverso un singolare connubio tra immagini, musica e rumori.

Omaggio a Christophe Averty, dadaista della tv
Ad arricchire il programma, come di consueto, ci saranno omaggi, "focus" su autori, eventi e proiezioni speciali, seminari.
E' targata InVideo la prima ricognizione italiana su Jean-Christophe Averty, dadaista della televisione pubblica francese. Conosciuto per le sue trasmissioni "corrosive", Averty è stato un geniale anticipatore dei nuovi linguaggi elettronici e ha creato una TV diversa e viva. Nei primi anni Sessanta l'immagine del bambolotto di celluloide passato nel tritaverdure, emblema del suo modus operandi, provocò polemiche e reazioni estreme nel pubblico, che arrivò addirittura a chiedere la censura dei suoi programmi.
Il tanto criticato quanto amato pioniere della televisione francese venerdì 12 novembre alle ore 10 allo IED, terrà una masterclass aperta a tutti, durante la quale racconterà se stesso e la sua concezione di sperimentazione televisiva. Alle 17.30 sarà inoltre all'Oberdan in occasione della proiezione del videoritratto Si Averty c'est moi, avertissez-moi!, realizzato da Jacques Besson, anch'egli presente in sala.

Eventi speciali e omaggi
Tra le proiezioni speciali un trittico di videoritratti realizzato da Daniele Segre sull'editore Luciano Lischi, il critico Morando Morandini e la fotografa Lisetta Carmi. Tre figure di spicco del panorama italiano si mettono in mostra raccontando la loro vita attraverso immagini, testimonianze e ricordi, montati con un'attenta e articolata scrittura audiovisiva, tipica di Segre. Il video su Morandini, che sarà presente alla proiezione il 12 novembre alle 22 è un'anteprima assoluta; in programma anche l'incontro con Lisetta Carmi sabato 13 novembre alle 17.30.
La XX edizione di InVideo è dedicata al regista toscano Corso Salani, scomparso di recente, che sarà omaggiato il 13 novembre alle 22.30 con la proiezione del suo Imatra (2007), documentario di finzione che lo consacra come esploratore dei confini, fra i generi e i paesi. Da sempre attento alla creatività al femminile, InVideo 2010 propone il tributo a Chantal Akerman, artista e regista belga che ha saputo coniugare la tradizione della Nouvelle Vague con le nuove frontiere dell'immagine. D'Est (1993) - in programma domenica 14 novembre alle 15.30 all'Oberdan - è un film che mescola i generi: documento e diario di un viaggio in un'Europa dell'Est in profonda metamorfosi, è poi diventato anche videoinstallazione.

I progetti
Chicca di questa edizione è l'evento speciale Untitled dei Masbedo, il progetto che inVideo sta realizzando per Moving Stories, manifestazione promossa dall'Unione Europea dedicata alla produzione di nuovi modelli narrativi delle arti digitali. Sei paesi europei, rappresentati ciascuno da un partner d'eccellenza - InVideo per l'Italia - si sono impegnati a produrre un'opera digitale che sarà poi presentata in anteprima nazionale in ciascuno dei paesi coinvolti. Domenica 14 novembre alle 22.15 allo Spazio Oberdan, InVideo presenterà lo studio preparatorio dell'opera dei Masbedo, appena insigniti (27 ottobre) del Premio Cairo 2010, promosso dalla rivista Arte. Untitled è un lavoro che prende spunto dalla stretta relazione tra il suono e l'immagine, tra la malinconia e l'aggressività, un video monocanale che presto diventerà una videoinstallazione a più schermi. Protagonisti un pianoforte verticale abbandonato in un corridoio di cemento, colpi di fucile sulla tastiera e sulle corde d'acciaio e una melodia di suoni strazianti.

In triennale
A chiusura della manifestazione mercoledì 17 novembre appuntamento imperdibile alla Triennale di Milano, che ospiterà la Morandeide, uno speciale omaggio al critico e giornalista cinematografico Morando Morandini e ai tre video ritratti a lui dedicati negli ultimi anni (Morando Morandini, non sono che un critico di Tonino Curagi e Anna Gorio, Due e Uno di Emanuela Piovano e Je m'appelle Morando - Alfabeto Morandini di Daniele Segre).
Per ulteriori informazioni, www.mostrainvideo.com