Intrigo Internazionale, oggi un classico di Alfred Hitchcock del 1959 era in anticipo sui tempi da molti punti di vista ma la scena dell'aereo in cui Roger Thornhill, interpretato da Cary Grant, è terrorizzato da un pilota omicida che fa volare il suo velivolo a bassa quota è il più grande trionfo del film. È anche una delle sequenze d'azione più emulate della storia di Hollywood: esistono svariata parodie, dai Simpson ai Metallica. Ma che cosa si nasconde dietro ad una delle scene più famose di quegli anni?
Alfred Hitchcock è stato denominato "il maestro della suspense" per un motivo: laddove la maggior parte dei registi usa la musica o l'editing per creare tensione il celebre regista americano aveva un certo talento nel riuscire a creare scene incredibilmente tese utilizzando dettagli apparentemente innocui, come ad esempio un uomo vestito bene in un campo di grano che, tutto d'un tratto, viene assalito da un aereo che inizia a sparargli addosso.
Uno dei motivi per cui la scena di quello che è considerato uno dei migliori film di Alfred Hitchcock è ancora oggi di grande effetto è la location, infatti, sostituendo il campo di grano con un quartiere affollato, un parcheggio o una vasta foresta la sequenza non funzionerebbe allo stesso modo. Le dimensioni sconfinate del campo non permettono al personaggio di Cary Grant di trovare un posto dove nascondersi dall'attacco. Allo stesso modo anche il pilota, il suo aggressore, non ha un posto dove nascondersi, il che significa che Thornhill, così come il pubblico, lo vedrà arrivare da miglia di distanza ed è questa una delle principali cause della tensione in questa scena. Una volta Hitchcock disse: "Non c'è terrore in uno sparo, ma solo nell'attesa di esso".
Un altro aspetto importante di Intrigo Internazionale sono i costumi: vedendo la scena per la prima volta il pubblico si chiede: "Che cosa ci fa un uomo d'affari tutto in tiro in un campo sconfinato?" Normalmente potrebbe sembrare un dettaglio apparentemente insignificante ma Alfred Hitchcock in questa scena dimostra che il vestiario ha chiaramente un incredibile potere cinematografico. L'ultimo aspetto fondamentale, una vera e propria peculiarità del visionario regista, risiede nella scelta di rinunciare alla musica per dare più importanza agli effetti sonori, vale a dire all'aereo che vola in lontananza. Per tutta la scena sentiamo il suono del motore, la minaccia incombe, non ci abbandona mai e anche quando l'aereo si allontana a distrarci non c'è una canzone o una colonna sonora. Siamo bloccati con Thornhill, costretti a correre al suo fianco, in tempo reale, mentre cerca una via di fuga.