Nel film Incontri ravvicinati del terzo tipo il regista François Truffaut partecipa nel ruolo di uno scienziato specializzato negli UFO, il quale lavora per il governo francese negli Stati Uniti per tracciare l'attività aliena. Fu Spielberg stesso a volerlo a tutti i costi nel film per quel ruolo, e il celebre regista francese della Nouvelle Vague non si tirò indietro dall'esprimere la sua opinione riguardo al set.
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Parlando con Sight and Sound del coinvolgimento di François Truffaut in Incontri ravvicinati del terzo tipo, Steven Spielberg ha rivelato che: "Truffaut è sempre stata la mia prima scelta, ma non ho avuto il coraggio di telefonargli e chiedere a uno dei più grandi registi francesi se avrebbe voluto partecipare film di questo di un 'nuovo arrivato'. Ha accettato di partecipare per vari motivi. Non credo che accettò perché comprese sceneggiatura o gli piacque, piuttosto per via del giusto tempismo nella richiesta".
Nel corso delle riprese di Incontri ravvicinati del terzo tipo, Truffaut recitò lavorando e muovendosi lungo i set di Joe Alves (il quale aveva lavorato con Spielberg anche per Lo squalo). Non essendo abituato a produzioni di quella grandezza, inizialmente il regista francese era un pesce fuor d'acqua ma comunque, in base a quanto visto in Close Encounters... The Ultimate Visual History, non ne rimase troppo impressionato. Soltanto un set lo fece sentire davvero come a casa, almeno in base alle parole di Alves: la stanza di motel in cui Jillian Guilter vede un telegiornale con un momento chiave della pellicola. Quella stanza, in particolare, venne apprezzata dal regista, che, secondo Alves, ha quindi esclamato: "'Oh! Questo è un set!', e sottolineando che "Quello era il tipo di set a cui era abituato nei suoi film. Gli piaceva l'intimità".
Certamente la sensibilità artistica dei due registi era molto diversa, anche se Spielberg non ha mai smesso di provare ammirazione verso Truffaut e vice versa.