A quasi quarant'anni dalla sua ultima regia (La briglia sul collo, 1974), torna dietro alla macchina da presa Cecilia Mangini, una delle figure più significative della storia del cinema italiano: prima donna a girare documentari nel dopoguerra, l'autrice di capolavori come Ignoti alla città, Stendalì e La canta delle marane (tre opere che si avvalevano anche della collaborazione di Pier Paolo Pasolini) ha raccontato dalla fine degli anni Cinquanta alla metà dei Settanta un'Italia divisa tra boom economico e contraddizioni sociali. In viaggio con Cecilia è il titolo del nuovo film, diretto a quattro mani con Mariangela Barbanente (già regista di Ferrhotel e sceneggiatrice, tra gli altri film, de L'intervallo di Leonardo Di Costanzo), che, dopo aver aperto come Evento speciale il 54. Festival dei Popoli, arriva nelle sale da fine gennaio, con un "tour" che a partire dal 29 gennaio porterà il film e le sue autrici nelle principali città italiane: tra le prime "tappe" confermate, ricordiamo Roma (lunedì 27 gennaio, ore 20.30, Cinema Eden), Bologna (mercoledì 29 gennaio, ore 20.00, cinema Lumière), Taranto (lunedì 3 febbraio, ore 20.30, cinema Bellarmino), Bari (martedì 4 febbraio, ore 20.30, Cinema Splendor). Altre date sono in via di definizione e saranno comunicate al più presto.
Nato nell'estate del 2012, con l'obiettivo di raccontare con un film on the road com'è cambiata la "loro" Puglia (entrambe le registe sono nate a Mola di Bari), terra che è stata tra i temi centrali dell'opera di Cecilia Mangini, In viaggio con Cecilia ha da subito voluto intrecciare epoche e luoghi, facendo dialogare le immagini d'archivio con quelle del presente. Ma in quella stessa estate del 2012, un giudice ordinava l'arresto di Emilio Riva, il "padrone" dell'ILVA di Taranto, dichiarando che la città è ostaggio dell'inquinamento che l'acciaieria produce. Il viaggio diventa così l'occasione per confrontarsi con alcune domande che nei decenni passati Cecilia Mangini aveva posto al centro della sua ricerca: come guardare all'industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma al tempo stesso la pone in un presente crudele e contraddittorio? Le riposte non possono che essere cercate nelle persone incontrate: prospettive personali e uniche su un tema collettivo che ci mette in discussione oggi come ieri.
'Il film è cambiato in corsa perché la realtà ci ha sorpreso. Siamo partite con l'idea di raccontare come un territorio è mutato in 50 anni - in un confronto tra due sguardi diversi e grazie alla testimonianza dei documentari girati da Cecilia negli anni Sessanta - ma quando siamo arrivate a Taranto, e poi a Brindisi, le due città, seppure in modo differente, si sono rivelate un laboratorio di ciò che stava succedendo nell'intero Paese. E così ci siamo buttate nella mischia: abbiamo parlato con le persone che incontravamo, ci siamo confrontati con la loro storia. E il nostro viaggio da fisico è diventato emotivo. Un viaggio fatto di memorie passate, testimonianze presenti e riflessioni' Spiegano le autrici. 'Le immagini di oggi dialogano costantemente con quelle di ieri, in particolare con Brindisi '65 e Tommaso (1966), in cui Cecilia aveva già posto specifiche domande sul problema della industrializzazione meridionale, e con Essere Donne (1964) e Comizi d'amore '80 (1982, realizzato insieme a Lino Del Fra), dove aveva analizzato i cambiamenti sociali e culturali relativi alla nascita e al radicamento di una nuova classe operaia e il ruolo della donna in una società così fortemente cambiata'.
In viaggio con Cecilia è un film prodotto da Gioia Avvantaggiato per GA&A Productions, in associazione con Elefant Film, in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo di Apulia Film Fund, con il sostegno della Cineteca di Bologna e del Centro per lo sviluppo dell'audiovisivo e dell'innovazione digitale in Emilia Romagna. Film riconosciuto d'interesse culturale con il sostegno di Ministero per i beni e le attività culturali - Direzione Generale per il cinema. Di seguito il teaser trailer del documentario.