L'Italia non è l'unico paese intento a stabilire il candidato che lo rappresenterà agli Oscar per il miglior film straniero. Da molte parti del mondo cominciano a giungere i titoli delle altre pellicole prescelte, pellicole con le quali il candidato italiano dovrà vedersela per entrare nella cinquina finale e presenziare alla consegna degli Academy Awards il 27 febbraio.
Israele punta sulla commedia agrodolce scegliendo il delicato road movie di Eran RiklisIl responsabile delle risorse umane, tratto dall'omonimo romanzo di A.B. Yehoshua. A stabilire la candidatura è stata la giuria del premio cinematografico Ophir. Il responsabile delle risorse umane, già vincitore del Premio del Pubblico a Locarno, ripercorre le vicende del responsabile delle risorse umane di un panificio di Gerusalemme costretto ad accompagnare in Romania la salma di una dipendente, rimasta uccisa in un attentato suicida.
Anche il Belgio ha selezionato il suo candidato. Toccherà a Illégal di Olivier Masset-Depasse rappresentare il paese nella corsa alla nomination. Il comitato di professionisti incaricato di scegliere il vincitore, quest'anno presieduto da Dan Cukier, ha optato per la cruda pellicola che affronta un argomento di attualità scottante in Europa, quello dei centri di permanenza dove vengono reclusi i clandestini in attesa di essere rimandati nel loro paese d'origine.
Il nome del candidato spagnolo verrà, invece, deciso il 29 settembre, ma nel frattempo è stata resa nota la shortlist dei contendenti composta da tre titoli. A far la parte del leone potrebbe essere l'intenso dramma carcerario Cella 211 di Daniel Monzon, pellicola adrenalinica e claustrofobica presentata lo scorso anno a Venezia. A contendergli l'onore di rappresentare la Spagna agli Oscar ci potrebbero pensare l'avventuroso Lope, biopic romanzato dedicato alla vita travolgente del drammaturgo cinquecentesco Lope de la Vega diretto dal brasiliano Andrucha Waddington o Even the Rain. Quest'ultimo, diretto dalla regista e attrice Icíar Bollaín, è un dramma incentrato su un regista chiamato a dirigere un film su Cristoforo Colombo nella poverissima Bolivia. Protagonista del film è il messicano Gael García Bernal. Una curiosità: in tutti i e tre i lungometraggi è presente l'attore spagnolo Luis Tosar che, in due casi su tre, interpreta uno dei ruoli principali.