Riuscirà John Turturro a far dimenticare Sean Connery? Difficile dirlo di fronte alle prime immagini de Il nome della rosa, la serie tv in otto puntate tratta dall'omonimo bestseller di Umberto Eco che andrà in onda per la regia di Giacomo Battiato la prossima primavera sulla Rai.
Prodotta da 11 Marzo Film, Palomar e TMG, in associazione con Rai Fiction, Il nome della rosa si preannuncia come una delle serie tv più attese della stagione ma avrà un compito tutt'altro che semplice: cercare di superare il film del 1986 diretto da Jean-Jacques Annaud in cui l'ex James Bond vestiva i panni del frate Guglielmo da Baskerville, impegnato insieme al suo novizio Adso da Melk, - un giovanissimo Christian Slater - a svelare i misteri che avvolgono un'abbazia nell'inverno del 1327. Numerosi delitti efferati coinvolgono, infatti, una serie di persone che hanno avuto a che fare con un libro maledetto, il secondo libro della Poetica di Aristotele, presente all'interno della biblioteca. L'opera di Annaud era un vero e proprio "giallo" in piena regola che per esigenze cinematografiche aveva sfrondato dalla storia tutto l'apparato mistico e filosofico presente nel romanzo originario. Lo stesso Eco aveva definito questa trasposizione come un 'palinsesto', ed è così che viene definita anche nei titoli di testa. Nella paleografia il palinsesto è un manoscritto il cui testo originale è stato grattato e tolto via per scriverne sopra un altro.
Questa nuova versione, da quel che si può intuire dal promo, sembra innestarsi narrativamente sulla stessa linea del suo predecessore, mentre visivamente dà l'aria di essere molto più patinata e meno oscura. Quello che colpiva nel film con Sean Connery era proprio la sua atmosfera funerea, lugubre, in cui ogni anfratto del monastero era irto di pericoli. A questo si aggiungeva inoltre una chiara rappresentazione della sessualità repressa dei monaci, in bilico tra carnalità e necessità di espiazione di cui, ora, non sembra esservi più traccia.
Oltre a Turturro, il cast è composto da Rupert Everett nei panni del terribile inquisitore Bernardo Gui, Michael Emerson - il Benjamin Linus di Lost- sarà l'abate, James Cosmo è Jorge il bibliotecario, Stefano Fresi è Salvatore, Alessio Boni ha la parte di Dolcino, Roberto Herlitzka è Alinardo di Grottaferrata, Fabrizio Bentivoglio presta il volto a Remigio e Piotr Adamczyk a Severino. Il ruolo di Adso è ricoperto da Damian Hardung, mentre Greta Scarano ha la parte di Anna.