Il mostro di Cleveland, un film televisivo del 2015 diretto da Alex Kalymnios e scritto da Stephen Tolkin, è basato su una storia vera tratta da Finding Me: A Decade of Darkness, a Life Reclaimed, un libro di memorie scritto da Michelle Knight, una delle tre vittime sequestrate da Ariel Castro.
Il film narra i fatti realmente accaduti a Cleveland riguardanti il rapimento di Michelle Knight ad opera di Castro e dei suoi due fratelli: la ragazza rimase sotto sequestro per più di undici anni. Ariel fu responsabile del rapimento di tre giovani donne in totale, tutte le ragazze furono tenute prigioniere nella casa di Castro in Seymour Avenue, nel quartiere Tremont di Cleveland, nello stato americano dell'Ohio. Secondo alcune ricostruzioni la famiglia del rapitore, considerata onnipotente dagli abitanti del quartiere, sarebbe responsabile anche di un giro di spaccio piuttosto importante.
Il 6 maggio 2013 una delle tre ragazze riuscì finalmente a fuggire con sua figlia di sei anni, che era nata all'interno del bunker in cui erano prigioniere, e avvertì la polizia. Knight e l'altra giovane vennero quindi salvate poche ore dopo dalla polizia, che durante lo stesso intervento arrestò Castro. L'8 maggio 2013, Castro fu accusato di quattro capi di imputazione per sequestro di persona e di tre per stupro.
Dopo aver raggiunto un accordo di patteggiamento con la pubblica accusa Castro si dichiarò colpevole di 937 atti criminali comprendenti stupro, sequestro di persona e omicidio aggravato e venne condannato a più di mille anni di carcere senza possibilità di libertà condizionale. Un mese dopo la sua condanna, Castro si impiccò con delle lenzuola nella sua cella.