Michael Clarke Duncan girò le scene più emotive de Il miglio verde ripensando ad un episodio traumatico relativo alla sua infanzia: il giorno in cui suo padre abbandonò la sua famiglia, quando l'attore era ancora un bambino; fu questo il catalizzatore che Duncan utilizzò come ispirazione per la sua incredibile performance.
Il padre di Michael lo abbandonò quando il futuro attore aveva appena 6 anni. Una volta cresciuto, visti i suoi 198 centimetri di altezza per circa 150 kg di peso, furono molte le squadre di football americano a contenderselo, ma la madre gli vietò sempre di praticare lo sport. Il suo sogno era Hollywood, dove arrivò con 20 dollari in tasca rubati, non conoscendo nessuno.
Duncan canalizzò l'abbandono di suo padre sul set della pellicola basata sul romanzo di Stephen King e alcuni dei momenti migliori e più potenti del film furono girati traendo ispirazione dal passato dell'attore. L'autore del romanzo, dopo aver visto il film e la performance di Duncan, definì la pellicola come il più fedele adattamento cinematografico di un suo libro.
La produzione de Il miglio verde faticò a lungo per trovare l'attore perfetto per interpretare John Coffey. Michael Clarke Duncan fu assunto su suggerimento di Bruce Willis, che aveva appena lavorato con lui ad Armageddon.