La Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, diretta e interpretata a teatro da Toni Servillo, è approdata, nel periodo 2006 - 2010, nelle principali capitali internazionali, Berlino, Mosca, Parigi, Madrid, Istanbul e New York. Il film di Massimiliano Pacifico 394 - Trilogia del mondo racconta quattro anni di prove, rappresentazioni, ma anche di vita quotidiana della compagnia teatrale, i contatti al di fuori dei teatri, con città e culture diverse. La proiezione del film si terrà a Odeon Firenze lunedì 5 marzo, alle ore 20.30, in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola, per la rassegna Odeon Real Cinema. Il film è anche un'occasione per conoscere più da vicino il lavoro di Toni Servillo, attore poliedrico nel quale il teatro e il cinema si bilanciano perfettamente, nel senso che in entrambe le arti riesce ad essere di una bravura impareggiabile. Un film sul teatro, su un attore che ha conosciuto il grande successo con il film Gomorra, e che ha partecipato a film di qualità come Una vita tranquilla di Claudio Cupellini e Gorbaciof di Stefano Incerti, solo per citarne alcuni.
Ad oltre mezzo secolo dalla messa in scena di Strehler del 1954, dove per la prima volta i tre testi Le smanie per la villeggiatura, Le avventure della villeggiatura e Il ritorno dalla villeggiatura, concepiti da Goldoni come un'unica opera, componevano un unico spettacolo, Toni Servillo torna a riunire la trilogia in questo nuovo originalissimo allestimento che rappresenta un affresco "a puntate" della società settecentesca. La Trilogia racconta una vacanza dalla vita che si rivela essere nient'altro che il contenitore di tutto l'orrore, le noie e le isterie della vita stessa. In tre commedie si racconta la triste educazione sentimentale di quattro giovani, colti nel momento dei folli preparativi per la villeggiatura, poi nel turbinio di vicende che li travolge sul luogo della vacanza, infine nell'ora del ritorno in città. Le ansie della partenza, il tempo disteso delle partite a carte, delle conversazioni estive, cui seguono i silenzi malinconici del rientro alla vita di tutti i giorni, hanno una scansione temporale, un movimento emotivo, un migrare sentimentale di attese e delusioni, speranze e conflitti, ottimismo e infelicità.