La cerimonia tributata dal Chinese Theatre di Hollywood al regista Christopher Nolan, invitato a imprimere l'impronta delle proprie mani e dei propri piedi sul cemento a fianco dei divi che hanno fatto grande la Mecca del Cinema, è l'occasione per saperne di più su Il cavaliere oscuro - Il ritorno, in arrivo al cinema a breve. Nolan, circondato dal suo cast - Christian Bale, Michael Caine, Anne Hathaway, Gary Oldman, Joseph Gordon-Levitt e Morgan Freeman - dal fratello Jonathan Nolan e dalla moglie e produttrice Emma Thomas, ha riflettuto sulle influenze letterarie che hanno ispirato l'ultimo capitolo della saga di Batman. "Quando mio fratello mi ha mostrato la prima bozza della sceneggiatura era lunga circa 400 pagine e dentro c'era di tutto. Passandomela mi ha detto: "Pensa a Racconto di due città di Charles Dickens che hai sicuramente letto". Ho preso la sceneggiatura e sono stato colpito da alcuni aspetti, poi mi sono reso conto che non avevo mai letto Racconto di due città. Avevo solo pensato di farlo, perciò ho preso il libro e l'ho amato moltissimo. Dopo averlo letto ho capito di cosa parlava Jonathan".
L'epica dickensiana ha permesso a Christopher Nolan di ultimare la sua saga che sembra contenere anche forti riferimenti all'attualità. Al riguardo il regista spiega: "Abbiamo cominciato a sviluppare la storia nel 2008, subito prima dell'uscita de Il cavaliere oscuro. Prima della crisi, prima di Occupy Wall Street. Piuttosto che essere influenzati dalla situazione politica, cercavo ispirazione nei vecchi libri e nei vecchi film. Tutte queste influenze sono precipitate nella mia Gotham, ma nessuna aveva preso il sopravvento fino a Dickens che per me rappresenta uno dei ritratti più lucidi della civiltà che cade a pezzi in un dato momento storico. E' difficile immaginare che le cose possano andare peggio. La coralità di Dickens, la sua emotività e il suo senso del dramma mi hanno fornito l'esatto tono che cercavo per il mio film".