Nell'ambito della tradizionale celebrazione dell'annata di cinema che ci lasciamo alle spalle, abbiamo l'abitudine di pubblicare una Top 20 di redazione ricavata dalle preferenze personali di ognuno dei redattori di Movieplayer.it sulla base delle uscite italiane del 2013. Quest'anno abbiamo deciso di rendervi partecipi anche di questi singoli contributi: pubblicheremo dunque, in singole news, le top 20 personali, con in aggiunta un commento di ogni "curatore". Le news, che in totale saranno tredici, saranno infine raccolte nell'articolo di commento alla classifica generale delle preferenze dello staff, affinché tutti possano curiosare tra i colpi di fulmine dei singoli redattori. Se poi volete dare il vostro contributo e tirare quindi le somme sul vostro 2013 filmico (e televisivo), potete farlo partecipando a Movieplayer.it Awards.
Ma adesso lasciamo la parola a Antonio Cuomo e alla sua Top 20:
- Frankenweenie
- Re della terra selvaggia
- Gravity
- La grande bellezza
- Django Unchained
- Venere in pelliccia
- La vita di Adele
- Monsters University
- Rush
- Il passato
- Spring Breakers
- Before Midnight
- Philomena
- The Master
- Blue Jasmine
- Zero Dark Thirty
- Holy Motors
- Noi siamo infinito
- Frozen - Il regno del ghiaccio
- Lincoln
L'ho pensato già nel corso dell'anno, guardando i film candidati agli scorsi Oscar, seguendo il ricco programma di Cannes (che si rifletterà anche sulla classifica equivalente che andremo a fare di qui ad un anno), seguendo l'ultima edizione della Mostra di Venezia.
Ne ho avuto la certezza in questi giorni, quando ho cercato di dare un ordine ai miei film preferiti dell'anno ed ho incontrato difficoltà mai riscontrate prima. A dirla tutta, le prime dieci posizioni sono occupate da film che, per un motivo o per l'altro, in un modo o nell'altro, ho amato quasi allo stesso livello. Dar loro un ordine gerarchico è stato impresa razionalmente impossibile. E' per questo che mi sono affidato al cuore.
Ed ascoltando il cuore, al mio primo posto è inevitabile che ci sia un bambino che NON PUO' accettare di perdere il suo cane. E' una sensazione che condivido e provo sempre, ma ancor di più in questi giorni, avendo rischiato di perdere uno dei miei. Frankenweenie, che sintetizza temi ed estetica burtoniana, domina quindi la mia classifica, seguito da un'altra bambina di nome Hushpuppy alla ricerca della madre. Re della terra selvaggia, la più bella ed inattesa sorpresa di Cannes 2012.
C'è poi Gravity. Apertura, e per me vetta, di Venezia 2013. Gioiello di perfezione tecnico-artistica di Alfonso Cuaron, con una Sandra Bullock emozionante.
Subito sotto il podio ci sono due autori che amo e sempre amerò: Paolo Sorrentino e Quentin Tarantino. Il primo è uno dei due unici italiani che oggi mi sento di definire autori veri (l'altro, per la cronaca, è Garrone). Il secondo... beh, il secondo è un genio assoluto che riesce ancora una volta a colpirmi e stupirmi (basterebbe anche soltanto la scena dei cappucci, eppure Django Unchained è tanto di più). A seguire la conferma di un altro autore che amo, colpo di coda di Cannes 2013, ennesimo regalo dopo un'edizione già di per sé stupenda: Venere in pelliccia è uno script perfetto, messo in scena con invidiabile maestria.
Tra i miei preferiti dell'anno c'è poi l'Adele che l'ultima edizione di Cannes l'ha vinta, uno spaccato intenso e vivo della vita della protagonista e della sua maturazione, e c'è l'ultimo, ennesimo, gioiello di casa Pixar: Monsters University è un piccolo miracolo, considerando che si tratta di un prequel. E poi Rush, Il passato, Spring Breakers, Before Midnight, Philomena... sì, forse si va ben oltre la decima posizione con i film che ho realmente amato nel corso dell'anno. Completare la top 20 non è stato più semplice e vi dico solo che la mia prima lista era composta da circa 35 titoli. Sono rimasti fuori il secondo Star Trek di Abrams, che pure ho amato, Il lato positivo - Silver Linings Playbook, Solo Dio perdona e tanti altri che comunque mi sono piaciuti. Ma affidandomi al cuore ho preferito recuperare uno spaccato di vero cinema come può essere Holy Motors, un film piccolo, ma che parla a me, come Noi siamo infinito, l'ultimo Disney ed il Lincoln di Spielberg, senza dimenticare, Zero Dark Thirty, The Master ed il Woody Allen ritrovato, e quantomai "giovane" nella voglia di osare, di Blue Jasmine.
Il 2013 è stato un anno di grande cinema, come dovrebbero essere tutti. E spero di avere l'anno prossimo la stessa difficoltà a definire la mia classifica del 2014...
L'avvio mi suggerisce che potrebbe essere così". (Antonio Cuomo)