I cavalieri dello zodiaco ritornerà sugli schermi grazie a una serie animata prodotta per Netflix in arrivo nel 2019 e la diffusione del trailer ha suscitato molte reazioni e domande - in particolare su Andromeda - a cui il produttore e sceneggiatore Eugene Son ha cercato di rispondere via Twitter.
La prima spiegazione è relativa al cambiamento dei nomi dei personaggi - abbiamo parlato di quanto appreso sul nuovo progetto nel nostro approfondimento dedicato a I Cavalieri dello Zodiaco: Saint Seya - e Son ha spiegato: "Si tratta di qualcosa fatto prima che entrassi a far parte del team del progetto. C'erano alcune domande riguardanti i motivi per cui personaggi provenienti da Cina, Europa, Sud America e Giappone avevano tutti nomi giapponesi. Toei e Kurumada hanno quindi deciso di aggiornarne alcuni".
La domanda più condivisa online è stata però 'Perché Andromeda è diventata una donna?'. Son ha spiegato: "Questa scelta è stata presa solo da me. Quando abbiamo iniziato a sviluppare questa serie dalla trama aggiornata volevamo cambiarla un po'. I concetti alla base della serie I cavalieri dello zodiaco che lo rendono amato sono così forti. La maggior parte di quegli elementi reggono bene anche dopo trenta anni. L'unica cosa che mi preoccupava era il fatto che i Cavalieri di Bronzo con Pegasus sono tutti di sesso maschile. Ora le serie hanno sempre dei fantastici personaggi femminili, forti e dinamici, e questo riflette l'incredibile numero di donne che sono appassionate nei confronti del manga e dell'anime. Ma trenta anni fa un gruppo di ragazzi che combattevano per salvare il mondo senza che ci fossero delle ragazze coinvolte non era particolarmente importante. Era la norma. Ora il mondo è cambiato. Il fatto che siano ragazzi e ragazze che lavorano fianco a fianco è normale. Siamo abituati a vedere quelle dinamiche. Che si tratti di una decisione giusta o sbagliata, il pubblico avrebbe potuto interpretare un team esclusivamente al maschile come se stessimo cercando di affermare qualcosa.".
Il produttore ha proseguito spiegando: "Forse 30 anni fa vedere delle donne che si prendono a pugni e a calci non andava bene. Ma ora? Non è lo stesso. Quindi cosa avremmo dovuto fare? Ci abbiamo pensato molto. Ci sono molti personaggi femminili nell'anime e nel manga. Marin e Shaina sono fantastiche, ma sono già potenti e nessuno vuole vederle trasformate in Cavalieri di Bronzo. Prendiamo un personaggio esistente come Sienna (che prima si chiamava Saori) o Shunrei o Miho, le diamo dei poteri e la trasformiamo nella nostra April O'Neil? O creiamo un nuovo personaggio femminile e la inseriamo nel team? Forse andava bene? Ma non volevo creare un nuovo personaggio che apparisse estraneo e fosse ovvio, in particolare se non fosse stata creata naturalmente e non avesse delle caratteristiche o una personalità oltre a essere 'la ragazza'. Poi abbiamo parlato di Andromeda. Tutti erano d'accordo sul fatto che fosse un personaggio fantastico. Quindi cosa sarebbe accaduto se il personaggio 'Andromeda Shun' nella nostra interpretazione fosse diventato 'Andromeda Shaun'? Più abbiamo iniziato a sviluppare questa idea più ne abbiamo visto il potenziale. Un personaggio grandioso con un look grandioso".
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La spiegazione prosegue spiegando: "Le idee alla base di Andromeda non sarebbero cambiate. Usa le sue catene per difendere se stessa e i suoi amici, come ha imparato dal fratello protettivo che le ha insegnato a combattere. E i fan più fedeli della serie sanno cosa accade ad Andromeda durante la serie. Cosa sarebbe accaduto con Andromeda versione donna? Ho pensato che sarebbe stato interessante vederlo, ma sapevo che sarebbe stata una scelta controversa. Non lo considero un cambiamento riguardante il personaggio. Andromeda Shun nella versione originale è ancora un personaggio grandioso, ma questa è una nuova interpretazione, un approccio diverso".
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Eugene ha aggiunto: "Se pensiate sia strano e non vi piace lo capisco. Anche tra lo staff di Toei ci sono state molte reazioni 'Ne sei sicuro?. Molti fan appassionati amano realmente il personaggio, ma spero che sarete disposti a vedere il lavoro compiuto quando la serie sarà disponibile per farvi un'opinione. So che alcuni (forse molti) di voi odiano già questa nuova versione. Persino alla Toei Andromeda era il loro personaggio preferito e questo sembra uno schiaffo, quindi se lo odiate (e odiate me) e dite 'Questa nuova serie non fa per me' non è un problema. Lo capisco. Apprezzo la vostra passione per I Cavalieri dello Zodiaco".
Son ha ricordato come anche lui da ragazzino fosse rimasto un po' perplesso quando in Battlestar Galactica hanno cambiato le caratteristiche di Starbuck, ma poi ha visto gli episodi e ha amato la nuova versione.
Son, rispondendo alle domande dei fan, ha inoltre voluto ribadire che cambiare Andromeda non renderà il personaggio ancora più in difficoltà e bisognoso di aiuto, non trasformandolo quindi in una presenza maggiormente stereotipata a causa della sua femminilità.
I fan non sembrano però aver accettato in modo molto positivo le spiegazioni del produttore, ribadendo che Andromeda era il personaggio meno adatto a una modifica così radicale e sottolineando in vari modi di non apprezzare l'approccio scelto dal team di autori.
Tra i commenti si sottolinea come Andromeda fosse già una presenza atipica all'interno di un mondo al maschile e questo cambiamento non aiuta a promuovere una rappresentazione meno stereotipata della realtà, oltre a ricordare che I cavalieri dello zodiaco è sempre stata una serie con dei protagonisti maschili e compiere un cambiamento simile sarebbe come trasformare una guerriera Sailor in un uomo.
Son ha replicato sostenendo che il pubblico contemporaneo ha una mente più aperta rispetto al passato per quanto riguarda i tratti maschili o femminili dei personaggi e per questo ha deciso di provare un nuovo approccio, sottolineando: "Capisco la vostra posizione. Da un punto di vista cinico il cambiamento potrebbe essere legato all'idea 'gli uomini non dovrebbero indossare elementi rosa ed essere protettivi, quindi sistemeremo quell'aspetto'. Per favore credetemi quando dico che non era quella l'intenzione".