Il regista messicano Alfonso Cuarón raccolse le redini della saga di Harry Potter nel 2004 da Chris Columbus, che aveva diretto i primi due capitoli, Harry Potter e la pietra filosofale e Harry Potter e la camera dei segreti.
Con Il prigioniero di Azkaban il tono della saga vira completamente, rispetto all'atmosfera family friendly dell'inizio. Intervistato da Total Film, a Cuarón è stato chiesto se considera il suo film di Harry Potter alla stregua di un horror:"Beh, sicuramente. Quando ho letto il libro c'erano due elementi che mi erano piaciuti. C'era l'elemento del film horror ma anche l'aspetto noir. In un certo senso, quando lo stavo girando, il modello era più il cinema tedesco della fine dell'era del muto, e il passaggio al sonoro, come da Fritz Lang a Murnau. Si può notare che alcuni film di Fritz Lang sono un po' noir ma allo stesso tempo contengono elementi horror. E, cosa più importante, soprattutto con Fritz Lang, attraverso il genere cercava di trasmettere, o semplicemente di proiettare, le inquietudini del suo tempo. Penso che quello che J.K. Rowling abbia fatto con Potter sia un riferimento ai nostri tempi, al comportamento umano".
Il cambiamento di tono che si nota in Il prigioniero di Azkaban è anche una metafora del passaggio ad un'età adolescenziale dei personaggi principali, una crescita notevole rispetto allo spirito infantile che permea i primi due lungometraggi, facendo da apripista alla definitiva crescita con i successivi film di Mike Newell e David Yates.
HBO Max sta lavorando ad una serie televisiva su Harry Potter che esplorerà maggiormente alcuni aspetti e dettagli della saga letteraria di J.K. Rowling.