In un nuovo memoir, Henry Winkler ha ricordato le difficoltà sul set della serie Happy Days per colpa della dislessia. Il divo 77enne ha rivelato la fatica nel leggere le sue battute per interpretare l'iconico Fonzie.
In un estratto dal suo libro di memorie, Being Henry: The Fonz... and Beyond, Winkler ha scritto di essere stato "così fottutamente arrabbiato" quando gli è stato diagnosticato il disturbo all'età di 31 anni, nel pieno del suo successo per il personaggio di Arthur "Fonzie" Fonzarelli.
"Anche nel bel mezzo di Happy Days, all'apice della fama e del successo, mi sentivo imbarazzato, inadeguato", ha scritto Winkler in un estratto diffuso da People. "Ogni lunedì alle 10 facevamo una lettura a tavolino della sceneggiatura di quella settimana, e ad ogni lettura perdevo il punto o inciampavo. Lasciavo fuori una parola o una riga. Non riuscivo a dare lo spunto giusto, il che avrebbe rovinato la battuta alla persona che era in scena con me. Oppure fissavo una parola, come "invincibile", e non avevo idea di come pronunciarla".
Una guerra dentro e fuori dal set
Winkler ha aggiunto: "Io e il mio cervello eravamo a due indirizzi diversi. Nel frattempo gli altri attori aspettavano fissandomi: era umiliante e vergognoso. Tutti nel cast erano affettuosi e solidali, ma sentivo costantemente che li stavo deludendo. Ho dovuto chiedere le mie sceneggiature in anticipo, in modo da poterle leggere più e più volte, il che ha messo ulteriore pressione sugli scrittori, che erano già sotto pressione ogni settimana dovendo preparare 24 sceneggiature in rapida successione. Tutto questo all'apice della mia fama e del mio successo, mentre interpretavo il ragazzo più figo del mondo".
Quando a Winkler è stata diagnosticata la malattia, la rabbia ha avuto il sopravvento. "Tutta la miseria che avevo attraversato era stata inutile. Tutte le urla, tutte le umiliazioni, tutte le discussioni in casa mia mentre crescevo... tutto inutile! Era genetico! Non era il modo in cui avevo deciso di essere. E poi sono passato dal provare questa rabbia enorme a combatterla".
Da allora Henry Winkler ha scritto diversi libri di successo per educare gli altri sulla dislessia. "Ciò che ho scoperto nel corso degli anni parlando con i ragazzi di oggi è che i nostri percorsi sono simili. La sensazione di inadeguatezza, di imbarazzo, il pensiero 'Oh mio Dio, avrò un futuro?'" ha concluso.