Dopo un anno la strage nel liceo Columbine torna a Cannes. L'anno scorso era stato Michael Moore a raccontarla con il suo documentario Bowling a Columbine. Quest'anno è Gus Van Sant a riprendere il tema, ma con una differenza; Moore durante la sua inchiesta aveva le risposte già pronte nella sua testa, Van Sant porta avanti il suo racconto fingendo di non sapere nulla, scoprendo la storia insieme allo spettatore.
Elephant, questo il titolo del film, racconta le ore che precedono la tragedia, nulla sembra turbare la quiete della scuola, Van Sant segue con la sua cinepresa i ragazzi con lunghi piani--sequenza, facendo tornare le stesse situazioni più di un a volta, seguite da punti di vista differenti. Poi la tragedia, due liceali in tutta mimetica fanno irruzione nella scuola compiendo la strage.
Il film, che ha tra i suoi produttori Diane Keaton non dà risposte politiche, come il documentario di Moore, per Van Sant è un film sui giovani che vivono in una società violenta e a volte non hanno gli anticorpi per restarne immuni.