Guillermo del Toro è molto orgoglioso della propria carriera. Il regista messicano ha pochi rimpianti ma ce n'è uno che ancora lo tormenta: aver rinunciato all'opportunità di dirigere un film di Harry Potter.
Il regista ha rivelato che aver detto no a Harry Potter è un pensiero che ancora oggi lo tormenta e non lo fa dormire la notte. Del Toro fu avvicinato dai produttori che gli proposero di dirigere il terzo film della saga basata sui romanzi di J.K. Rowling, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, ma rinunciò perché riteneva il tono dei primi due film troppo gioioso.
"Sono venuti da me e mi hanno proposto di dirigere il terzo film. Avevo letto tutti i romanzi e mi avevano fatto pensare a Charles Dickens, mi sembravano molto Dickensiani. La situazione di Harry Potter mi ricordava molto Pip di Grandi speranze. Erano libri profondi, complessi, contenevano un sotto fondo corrosivo. Poi, quando sono usciti i primi due film, ho visto che le storie erano state sviluppate in modo molto diverso, erano allegre e piene di luce. Questo aspetto non mi interessava".
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Alla fine Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è stato diretto dal connazionale di del Toro, Alfonso Cuarón. Quando ha visto la svolta dark il regista messicano ha capito che avrebbe voluto anche lui far parte del franchise e ha aspettato inutilmente una chiamata che non è più arrivata. "Ho visto che i film erano diventati più cupi. Se fossero venuti da me di nuovo, ci avrei pensato."
Warner Bros., però, non ha più richiamato Guillermo del Toro e ha affidato la regia dei capitoli successivi agli inglesi Mike Newell e David Yates.
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