Mercoledì 30 gennaio, a partire dalle ore 20.30, il regista Guido Chiesa incontrerà il pubblico al Kino di Roma (via Perugia, 34) per presentare il suo film d'esordio, Il Caso Martello, nell'ambito della rassegna Esordi, dedicata alle opere prime di registi acclamati. All'incontro, moderato dal critico cinematografico Boris Sollazzo e dal regista Alessandro Aronadio, parteciperà anche il regista Leonardo Di Costanzo, che ha esordito nel lungometraggio lo scorso anno con il premiatissimo L'Intervallo, vincitore di sette premi al Festival di Venezia. Chiesa e Di Costanzo, due autori all'apparenza molto lontani per stili e codici, condividono una passione per il documentario e un background internazionale (gli Stati Uniti per Chiesa, la Francia per Di Costanzo) e confronteranno le proprie esperienze nell'esordio cinematografico. Verrà quindi ripercorsa la discussa e coraggiosa filmografia di Guido Chiesa, fino ai recenti Il Partigiano Johnny (2000, tratto dal romanzo omonimo di Fenoglio), Lavorare con lentezza (2003, sull'esperienza di Radio Alice a Bologna e in generale sull'Italia del '77, scritto con Wu Ming) e l'ultimo Io sono con te (2010), sul ritratto di una maternità speciale, quella di Maria di Nazareth.
La proiezione de Il Caso Martello è prevista alle ore 22:30. Interpretato da Alberto Gimignani, Felice Andreasi, Roberta Lena, Luigi Diberti e Ivano Marescotti, presentato al Festival di Venezia 1991 e vincitore della Grolla d'Oro come migliore opera prima, il film racconta di Cesare Verra, funzionario di un'agenzia di assicurazioni torinese, che deve versare oltre 300 milioni di lire all'ex partigiano Antonio Martello, come indennizzo per la morte della moglie, avvenuta circa quarant'anni prima in un incidente causato dall'imperizia di una ditta edile. Ma da allora, Martello è scomparso e nel paese delle Langhe dove abitava nessuno sa - o vuole - dare informazioni a Verra. Questi prosegue comunque le sue ricerche e grazie alla sua tenacia e all'aiuto di Pina, nipote di Martello, alla fine riuscirà a rintracciarlo in montagna, dove vive in solitudine.