Dopo il successo della programmazione al CRT di Milano, al Teatro Bellini di Napoli e a Mantova nell'ambito delle Giornate del Cinema d'Essai, Goltzius & The Pelican Company di Peter Greenaway arriva a Roma, città che lo aveva proposto in anteprima nel 2012 nell'ambito della 7° edizione del Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione Cinema XXI. Il film - distribuito da Lo Scrittoio e Maremosso - sarà programmato al Teatro Argentina di Roma (Largo Torre Argentina, 52) da mercoledì 12 a domenica 16 novembre (tutti i giorni alle ore 21.00, domenica 16 anche alle 18.30). Mercoledì 12 alle ore 21 sarà presente Peter Greenaway.
Mercoledì 12 novembre alle ore 18 presso la Sala Squarzina del Teatro Argentina, appuntamento con "La Roma di Peter Greenaway", l'incontro pubblico con il regista inglese in dialogo con lo storico e critico d'arte Claudio Strinati e il critico cinematografico Alberto Crespi. L'incontro sarà preceduto alle ore 16 dalla proiezione, in collaborazione con Rai Teche, de Il ventre dell'architetto, il film realizzato da Greenaway nel 1987 e ambientato a Roma con numerosi riferimenti artistici.
Goltzius & The Pelican Company è un affresco epocale che è insieme summa e riflessione sulle diverse forme espressive che l'artista gallese ha sperimentato e frequentato negli anni: narrazione, videoarte, pittura, teatro, musica. L'eresia del suo sguardo di artista, l'opulenza della messa in scena, la contaminazione dei linguaggi e il cortocircuito tra diverse tecnologie, ha ispirato Lo Scrittoio e Maremosso a percorrere e sperimentare nuove strade distributive, costruendo un progetto culturale che mescolasse e travalicasse le modalità di fruizione classiche. Nell'era della multimedialità e del capovolgimento delle modalità di fruizione, le due società hanno intrapreso questa sfida e hanno portato con successo e in modo inedito e nuovo Goltzius al pubblico italiano. Le attuali dinamiche distributive italiane infatti non hanno saputo trovare adeguati spazi e modelli di diffusione per un'opera così inconsueta e un autore fuori dagli schemi quale Greenaway, ed è proprio da questa constatazione che nasce l'idea. Se il teatro viene fruito al cinema, come le grandi opere teatrali o il melodramma o la musica classica proposte in diretta satellitare dai principali teatri internazionali, perché Greenaway non può andare a teatro? Un autore "cinematografico" a cui vanno stretti i limiti di genere, che vanta un pubblico italiano e internazionale di nicchia eppure vasto, colto e popolare allo stesso tempo, trova nello spazio teatrale una dimensione ideale. Il progetto distributivo si pone come vera e propria operazione culturale. Il film verrà infatti proposto in lingua originale con sottotitoli in italiano, scelta che valorizza l'autenticità dell'opera stessa e del suo autore e privilegia la costruzione dell'immagine e dell'immaginario di Greenaway.