Quando un colossal costato 140 milioni di dollari e infarcito di effetti speciali incassa solo 14 milioni nel primo weekend, possiamo parlare tranquillamente di flop. Questa è la sorte toccata a Gods of Egypt, action fantasy ambientato in un Antico Egitto magico e strapieno di divinità.
Di fronte alla numerose stroncature che negli USA hanno accolto il film, il regista Alex Proyas è esploso e ha deciso di intervenire a difesa del suo lavoro con un lunghissimo post. Il suo bersaglio? La critica, colpevole di non aver capito il film e di averlo preso di mira. Ecco le sue parole di fuoco.
Niente conferma quanto sia rapida la stupidità crescente... del leggere le critiche del mio film. Io di solito cerco di evitare quest'esperienza, ma stavolta ho dovuto. Spesso, con mio gran divertimento, i critici parlano bene delle mie vecchie pellicole quando all'epoca le hanno maltrattate per argomentare la mia discesa nella mediocrità. Vedete cari amici di Facebook, raramente ho avuto buone recensioni per tutti i miei film, escluse quelle indipendenti dal giudizio della massa. Purtroppo questo tipo di recensori sono quasi del tutto spariti. Buone recensioni compaiono anni dopo l'uscita di un film. Stavolta però i critici hanno deciso di distruggere il mio film nel tentativo di far apparire i loro pallidi fondoschiena politically correct urlando "white-wash!!!" da idioti fuori di testa quali sono. Non hanno capito, o hanno scelto di fingere di non capire, che cosa il film sia realmente fornendo bizzarri giudizi che non hanno niente a che vedere con la mia pellicola. Ok, l'epoca moderna fa apparire chi scrive sui giornali un dinosauro, ma forse i critici non mandano sms ai loro amici con il loro giudizio sul film?
Sembra che molti critici passino il tempo tentando di capire cosa la gente vuole sentire. Oggi è molto semplice, basta aprire internet e leggere le opinioni dei colleghi o dei blogger - non importa quanto siano sbagliate. Chiudete un critico in una stanza con un film che nessuno ha visto e non saprà che farne. Perché al contrario di ciò che un critico dovrebbe realmente fare, fornendo la propria personale opinione, oggi le recensioni si basano sullo status quo. Nessuno di loro è abbastanza coraggioso da dire "mi è piaciuto" se questo va contro il consenso. In più oggi non hanno potere. Ora che tutti postano le proprie opinioni su un film, un un hamburger o su un paio di scarpe, quale valore hanno le loro opinioni? Zero. Roger Ebert non era male. Era un vero amante dei film, almeno, un regista mancato, il che gli ha dato una prospettiva. La sua passione per i film era contagiosa e la condivideva con i suoi fan. Amava i film e il suo contributo al cinema era positivo. Oggi abbiamo una manciata di avvoltoi malati che beccano le ossa di una carcassa morente tentando di cogliere il ritmo del consenso. Io applaudo ogni appassionato di cinema che valuta il film secondo il proprio giudizio evitando di seguire la massa.