Giuseppe Conte e il giallo dell'orologio: le ipotesi da fantascienza

L'orologio al polso di Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di domenica 18 ottobre ha scatenato i complottisti, ma le ipotesi sono arrivate fin nel campo della fantascienza e delle serie tv.

La conferenza stampa di Giuseppe Conte ha fatto nascere un caso: quello dell'orologio al polso del premier, fermo a un orario che non coincideva con quello della diretta, rinviata di qualche ora rispetto all'annuncio iniziale.

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Giuseppe Conte avrebbe dovuto illustrare agli italiani le misure contenute nel nuovo DPCM per il contenimento del virus, e l'ha fatto, ma l'attenzione di molti si è concentrata sul suo orologio. Il motivo? L'apparecchio al polso del premier segnava le ore 18:55 circa. L'evidente discrepanza tra l'orario della diretta - le 21:30 circa - e quello segnalato dall'orologio ha fatto nascere le più disparate ipotesi.
Anzitutto è stato qualche "complottista" a porre l'accento sul dettaglio, facendo nascere il sospetto che la conferenza stampa mandata in onda dai principali canali e sui social fosse semplicemente una registrazione e che dunque Conte non stesse parlando in diretta.

Guardando per intero l'intervento del premier, però, è sorta una seconda ipotesi che ha spazzato via la precedente: dai video infatti è facile notare come anche parecchi minuti dopo l'orologio segnasse esattamente lo stesso orario "incriminato". Portando quindi alla conclusione che si fosse semplicemente fermato perchè, evidentemente, non ricaricato.

C'è però una terza ipotesi, che è anche la più suggestiva e la più "nerd", da veri "serie tv addicted". Formulata dalla pagina italiana dedicata alla serie tedesca Dark, e rilanciata dalle fedelissime "Bimbe di Giuseppe Conte", sostiene che il Presidente del Consiglio appartenga in realtà a Sic Mundus Creatus Est, la società segreta di viaggiatori del tempo che è già attiva a Winden nel 1921. I suoi membri viaggiano tra passato e futuro, fino al 2054, con il proposito di rivoluzionare il mondo al fine di creare una realtà nuova in cui non esista più la dimensione temporale.
E in cui una diretta di Giuseppe Conte non sarebbe mai in ritardo.