Quarto appuntamento con i lungometraggi in pellicola di Sguardi di Cinema Italiano, la rassegna-cineforum organizzata dall'Associazione Sguardi, sotto l'egida del direttore artistico, il prof. Michele Suma.
Dopo i successi di pubblico ottenuti in apertura dal Maestro Taviani e nelle due serate seguenti dai registi Malaponti e Cattani, la cinerassegna di Sguardi porta nuovamente in Puglia il cinema d'autore.
Venerdì 8 febbraio è il turno del regista Luciano Melchionna che, insieme all'attore Sandro Giordano, presenterà a Monopoli il suo primo e più discusso lungometraggio: Gas.
Attore, regista ed autore, Luciano Melchionna partecipa alla rassegna con un'opera profondamente attuale e di sicuro impatto. Gas è la conferma di un cinema visto e vissuto non solo mezzo di artistica espressione, ma anche di critica riflessione sulla società.
Luciano Melchionna si è diplomato in recitazione all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" di Roma nel 1989, lavorando con nomi del calibro di Angelo Corti, Francesco Randazzo, Alessandro Fabrizi, Giampiero Cicciò, Roberto Guicciardini, Luca Ronconi e Lorenzo Salveti.
Come assistente alla regia ha collaborato al film per la televisione Il Papa Buono di Ricky Tognazzi.
Negli anni Melchionna ha alternato nel suo lungo curriculum l'attività di attore a quella di autore e regista. In teatro ha diretto numerose lavori, fra cui Caldo come il ghiaccio di Luca De Bei, L'equilibrio di Botho Strauss, Falso doppio di Theobald, Sottovuoto di Scuccimarra, Valoroso amore di Luigi Ferraro, La vita è gioco di Moravia, Un ragionevole dubbio tratto da S. Lumet, Senzatesta di Alexandra La Capria, un'artista con cui Melchionna è tornato a collaborare in occasione di Gas.
La pellicola in rassegna, infatti, è nata come atto unico per il teatro, diventando uno spettacolo "Off-Broadway" con doppio cast, grazie al successo di pubblico. Il passaggio al grande schermo è fortemente legato alla preziosa collaborazione di Alexandra La Capria, autrice ed attrice, (nel film nelle vesti della fidanzata del protagonista), ed alla profonda adesione al progetto da parte di Francesco Venditti, il quale spicca tra i protagonisti del lungometraggio.
Come uno sguardo trasversale alle pagine di cronaca, Gas è una storia di
oggi, un film in grado di portare sul grande schermo una violenza diversa,
che maschera il bisogno d'aiuto, l'urlo disperato di chi distrugge perché
non sa costruire. Gas nasce dall'esigenza di esprimere un profondo e rabbioso dissenso, che prescinde da facili ed arbitrari tentativi di giudizio o assoluzione.
Quasi nel paradosso, la pellicola spinge una realtà tristemente diffusa fino alle sue massime conseguenze, esasperandone le terribili potenzialità per ammonire ed infine purificare attraverso un'adeguata catarsi. "Nasce dunque dalla volontà di spezzare l'impotenza generata dall'impari confronto fra chi ama la vita e chi, non conoscendone il dono prezioso, ci gioca come il gatto con il topo solo per il gusto di spegnerla, il gusto di sentirsi potente come una divinità" - ammette lo stesso Melchionna e conclude - "E' un pugno nello stomaco che si auto-condanna. Un terribile e violento atto d'accusa nei confronti della violenza, specie se completamente gratuita. E' un inno alla vita, all'amore, inteso come totale libertà di espressione dell'affetto, della solidarietà, della condivisione".
Per ogni ulteriore informazione è a disposizione il sito Sguardi di cinema italiano e l'infoline 334/1310000.