Inu-oh di Masaaki Yuasa è il vincitore del Future Film Festival: il lungometraggio denso di riferimenti alla storia giapponese, pervaso da un senso di ribellione, è stato premiato dalla giuria della rassegna composta dalla giornalista de El Pais Rocio Ayuso, membro attivo della Hepa Hollywood Foreign Association e parte del team di produzione dei Golden Globes, Emiliano Fasano, giornalista, segretario generale di Asifa Italia e consulente per vari enti legati alla cultura e al cinema, e Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo, museo d'Arte Moderna di Bologna, e direttore artistico di Art City Bologna.
La menzione speciale è stata invece assegnata al franco-belga Les secrets de mon père, di Véra Belmont. Nella sezione cortometraggi, il primo premio spetta invece a Steakhouse di Špela Čadež, seguito, in seconda posizione, dall'israeliano Letter To A Pig di Tal Kantor. Quest'ultimo cortometraggio ha vinto anche il Premio Bper Green Future, assegnato da Davide Daniza Celli, mentre tra i lungometraggi, sempre all'interno di questa speciale sezione dedicata all'ambiente, i migliori lungometraggi sono The Island di Anca Damian, al primo posto, e menzione speciale per My Grandfather's Demonsdi Nuno Beato.
Con la premiazione, avvenuta ieri sera al Cinema Arlecchino di Bologna, si chiude la prima parte del festival, che proseguirà a Modena dal 30 settembre fino al 2 ottobre, con una serie di proiezioni - tra cui quella dedicata alla pellicola vincitrice - eventi e laboratori.
Giulietta Fara, direttrice artistica del Festival, ha dichiarato: "Ho dedicato questo Festival a tre figure importanti oggi, a vario titolo, nel mondo del cinema d'animazione e della fantascienza. A Uhura (Nichelle Nichols), scomparsa da poco, che, tenente in Star Trek con un equipaggio di soli uomini bianchi, in minigonna, è stata simbolo dell'emancipazione femminile già negli anni Sessanta del Novecento. A Peppa Pig, per le recenti polemiche sulla puntata con due mamme, che dimostrano come una parte della nostra società nel 2022 sia ancora legata a modelli stereotipati di famiglia. E a Ralph Eggleston, scomparso da soli due mesi e che fu ospite del Future Film Festival nel 2004, per la sua estrema generosità e performance nel raccontare il corto For the Birds al nostro pubblico, dimostrando una capacità unica delle persone Pixar nel coinvolgere tutti in una produzione di animazione, facendoci sentire parte di quella enorme 'famiglia'".
"Inu-Oh riprende dei concetti molto attuali (bullismo, aspetto fisico) in una chiave diversa, rendendo molto facile identificarsi col protagonista" si legge nelle motivazioni della giuria. Il film, ambientato nell'ambiente del teatro giapponese Sarugaku, nel 14esimo secolo, racconta l'amicizia tra il leggendario Inu-oh, artista e danzatore che indossa una maschera per coprire un volto considerato mostruoso, e Tomona, suonatore di biwa cieco. Il loro rapporto è la chiave di una liberazione dalla marginalità che passa attraverso trascinanti esibizioni che conquistano il pubblico, sia quello rappresentato nell'anime che quello in sala. Diretto dall'acclamato regista giapponese Masaaki Yuasa (Devilman Crybaby, The Tatami Galaxy), tratto dal romanzo Heike Monogatari: Inu-Oh no Maki di Hideo Furukawa, il film è una coproduzione giapponese e cinese.