Sabato 12 aprile, per la quarta giornata del Middle East Now, alla galleria di tappeti antichi Boralevi andrà in scena Persia Mon Amour, la mostra-reportage sulla comunità iraniana di Firenze, la città italiana con la più alta percentuale di cittadini iraniani. Un progetto firmato dal fotografo Edoardo Delille e dal giornalista Jacopo Storni, realizzato in esclusiva per la quinta edizione di Middle East Now Festival, che sarà in esposizione a Firenze, dal 12 al 28 aprile. Da non perdere, alle 20.45, al cinema Odeon, il documentario Return to Homs di Talal Derki. Dal 2011 al 2013 il regista Talal Derki ha seguito il percorso di due amici, le cui vite sono state sconvolte dalla guerra in Siria. Basset, 19 anni, star del calcio e portiere della nazionale, diventa ben presto un'icona della rivoluzione. Ossama ha 24 anni, è un pacifista e un media activist. Quando l'esercito di Assad trasforma la loro città Homs in un luogo fantasma, questi due ragazzi pacifisti decidono di imbracciare le armi e diventano ribelli. Anteprima italiana, alla presenza del regista, e dei produttori Orwa Nyrabia e Hans Robert Eisenhawer.
Le proiezioni al Cinema Odeon partiranno alle 15 con Trances di Ahmed Al Maanouni, per la sezione Middle East Classics (film restaurati da World Cinema Project di Martin Scorsese e dalla Cineteca di Bologna). Trances è il primo film marocchino selezionato al festival di Cannes e il primo restaurato dalla World Cinema Foundation di Martin Scorsese. In parte concerto, in parte documentario, racconta dieci anni di carriera del leggendario gruppo marocchino Nass El Ghiwane. Anteprima italiana, alla presenza del regista, introduce Bruni Burres (Sundance Film Institute). Alle 16.45 ancora Marocco protagonista, con il pluripremiato documentario Camera Woman di Karima Zoubir: la storia di Khadija che lavora come cameraman alle feste di matrimonio a Casablanca, dove è ancora tabù per una donna lavorare fuori casa. Anteprima italiana alla presenza della regista. Alle 18.00, per la retrospettiva su Hany Abu-Assad, sarà proiettato Paradise Now, film candidato agli Oscar nel 2006 che ha consacrato il talento del regista palestinese. A seguire Hany Abu Assad in conversazione con Bruni Burres. Alle 22.45 Fish & Cat di Shahram Mokri, pellicola dai risvolti dark, girata in un lungo e virtuoso piano sequenza, e premiata per l'approccio innovativo al festival di Venezia. Alla presenza dell'attore protagonista Babak Karimi.
All'Auditorium Stensen le proiezioni partiranno alle 20.45, con due titoli libanesi: il corto Mondial 2010, interpretato da due ragazzi innamorati, in un ambiente in cui l'omosessualità è un reato e, a seguire, E Muet di Corine Chawi. La regista libanese si fa raccontare da tre giovani donne di Beirut le loro storie d'amore e le accompagna nell'arco di 5 anni di vita. Alle 22.30, sarà proiettato Omar di Hany Abu-Assad candidato agli Oscar 2014, dopo aver vinto il festival di Dubai e ricevuto il premio della giuria 'Un Certain Regard' del festival di Cannes. Alla presenza del regista Hany Abu-Assad.