Proiezione veneziana per il secondo dei film italiani in concorso, Ovunque sei di Michele Placido, e accoglienza non esattamente lusinghiera da parte del pubblico: sin dalla metà della pellicola mormorii e risatine hanno iniziato ad accompagnare i dialoghi. Dopo una fase più tranquilla, è arrivato, nel finale, un nudo integrale di Stefano Accorsi che ha provocato uno scoppio di risa generale, seguito da una bordata di fischi che ha sottolineato i titoli di coda.
Per la premiata ditta Placido-Accorsi niente da temere, almeno per il momento: anche l'anno scorso Un viaggio chiamato amore non era stato accolto favorevolmente ed era stato fischiato, ma aveva finito per registrare un ottimo successo al botteghino.
Ovunque sei racconta la notte in cui culmina la crisi di coppia tra il chirurgo Barbara Bobulova e il medico addetto alle ambulanze Accorsi. Mentre la moglie viene sedotta dall'affascinante primario Stefano Dionisi, il marito è irresistibilmente attratto dalle grazie di una volontaria, la bella figlia del regista, Violante Placido.
La trama del film è parzialmente ispirata a Pirandello, e riserva colpi discena a carattere soprannaturale, che però, a quanto pare, non hanno convinto i primi spettatori; questo nello stesso giorno in cui una pellicola tutta fantasy e magia ha ricevuto tre lunghi minuti di applausi: con Howl's Moving Castle, il leggendario animatore giapponese Hayao Miyazaki ha conquistato Venezia.