Filippo Facci rischia il programma RAI per le parole su La Russa

Filippo Facci nella bufera per l'articolo di Libero sulla presunta violenza sessuale compiuta dal figlio di Ignazio La Russa: ora rischia di veder cancellato il futuro programma in RAI.

Filippo Facci rischia il programma RAI per le parole su La Russa

Arrivo in RAI non scontato per Filippo Facci, che dopo le parole spese sul caso La Russa dalle colonne di Libero vede il proprio programma traballare. Il motivo è presto detto: i commenti del giornalista hanno sollevato parecchia indignazione, tanto online quanto in commissione di vigilianza RAI. E a niente sono servite le scuse, che sono in realtà suonate più come nuove, pubbliche accuse a un ipotetico lettore poco esperto.

"Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa": questa la frase incriminata, scritta da Filippo Facci su Libero in un articolo che suonava in realtà come difesa del figlio minore di Ignazio La Russa, accusato di aver violentato una 22enne lo scorso 18 maggio. Non bastava, insomma, l'"assoluzione" paterna per Leonardo Apache La Russa. La differenza però tra il giornalista e il presidente del Senato, è che solo il primo ora potrebbe veder saltare la propria poltrona. Annunciata appena lo scorso venerdì nei nuovi palinsesti RAI, la striscia di informazione si sarebbe chiamata I Facci Vostri, ma ormai il condizionale è un obbligo. Ad aggravare la situazione è anche la mancanza di un contratto già firmato dal Facci negli uffici di viale Mazzini.

A denunciare quanto apparso sul quotidiano di destra è stato per primo Sandro Ruotolo, responsabile informazione del PD, che ha tuonato: "Conviene alla RAI, al servizio pubblico, affidare un programma a Filippo Facci? Può la tv pubblica essere affidata a chi fa vittimizzazione secondaria?". Un nuovra grana per l'AD Roberto Sergio, che non è ancora intervenuto sulla vicenda, ma che si trova ora incalzato non solo da alcuni consiglieri Rai, come l'economista in quota PD Francesca Bria ("I contenuti espressi da Filippo Facci sono incompatibili con i valori e le policy del Servizio Pubblico, per quanto riguarda la tutela della parità di genere e un forte impegno contro ogni forma di violenza sulle donne. I vertici RAI sospendano la striscia del giornalista"), ma anche da tanti leader politici. Come Carlo Calenda, che apostrofa Facci senza troppi giri di parole "troglodita che in ogni altro paese europeo dopo aver scritto questa roba qui, non scriverebbe più neppure sul giornale condominiale". O come Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana che scrive: "Non si tratta di un conflitto fra destra e sinistra, opinioni politiche non c'entrano, chiediamo ai vertici Rai di proteggere l'autorevolezza del servizio pubblico radiotv da personaggi irrispettosi della dignità delle donne".

Interpellato dall'Ansa, Fillippo Facci ha fatto "pubblica ammenda" ma a modo suo: "Riscriverei quella frase? No, perché conta un solo fatto: che la frase non ha portato niente di buono e che ha fatto malintèndere un intero articolo. La professionalità innanzitutto, l'orgoglio personale poi [...] chiunque abbia letto l'articolo interamente, e sottolineo chiunque ha convenuto che il mio articolo fosse equilibrato ed equanime". Il giornalista ha anche affermato che le sue parole sono state strumentalizzate per colpire la RAI e per far eventualmente retrocedere l'azienda dalla collaborazione a lui proposta.