Gioca simbolicamente sul tema del doppio, il Far East Film Festival 20, cominciando dai gemelli che campeggiano sul poster ufficiale. Due, appunto, sono i protagonisti di tutte le edizioni, cioè l'Oriente e l'Occidente, due sono i decennali da festeggiare, cioè lo storico traguardo del 2018, due sono le identità artistiche dell'ospite d'onore, cioè Brigitte Lin, diva suprema e suprema icona di ambiguità sessuale, due sono le superstar sudcoreane che raggiungeranno Udine in coppia. La coppia, va detto, più cool del cinema asiatico: miss Moon So-ri e mister Jang Joon-Hwan!
Lei, incoronata a Venezia nel 2002 come miglior emergente per Oasis di Lee Chang-dong (prima attrice coreana a ricevere il "Marcello Mastroianni" e, nel 2016, prima attrice coreana tra i giurati della sezione Orizzonti), presenterà al FEFF 20 il suo brillante battesimo dietro la macchina da presa: The Running Actress. Lui, regista affermatissimo e autore del cult Save the Green Planet! (considerato dalla critica uno dei film più originali del panorama orientale contemporaneo), presenterà invece 1987: When the Day Comes, il blockbuster polverizza-box office dell'ultima stagione.
Marito e moglie, dunque, ineditamente assieme sotto i riflettori (è rarissimo che succeda, in patria, e i paparazzi stanno già fremendo!) con due titoli (ecco, di nuovo, il numero due) che non potrebbero essere più diversi. Autobiografico e autoironico, The Running Actress è una riflessione a cuore aperto sulla sfera privata dello show-biz, il dietro le quinte personale di una donna (un'artista) che deve fare i conti con tutti gli aspetti pratici della quotidianità (Jang Joon-Hwan compare, giustamente, nel ruolo di se stesso). 1987: When the Day Comes, al contrario, tocca un nervo ancora scoperto della sfera pubblica sudcoreana: la straordinaria protesta popolare che, nell'estate di quarantanni fa, vide milioni di cittadini manifestare contro la dittatura militare di Chun Doo-hwan.
Una piccola commedia scritta e girata in stato di grazia e una megaproduzione dove le immagini di fiction s'intrecciano, preziosamente, con immagini riprese dal vivo all'epoca dei fatti: Moon So-ri e Jang Joon- Hwan saluteranno così il pubblico del FEFF 20, convocato a Udine dal 20 al 28 aprile, e tantissimi altri ancora saranno i gioielli della selezione. Oltre 70 opere provenienti dall'intera Asia per raccontare il presente, ma soprattutto il futuro, del cinema pop dell'Estremo Oriente.
Ecco i "Magnifici 7" del ventesimo Far East Film Festival, capitanati dal magnifico reboot di A Better Tomorrow Spetta al Ding Sheng il compito di affrontare la leggenda, la saga noir con cui John Wood rifondò il concetto di "nuovo cinema hongkonghese", e gli ammiratori di vecchia data non resteranno sicuramente delusi dal risultato. Un risultato davvero esplosivo. Neppure gli ammiratori del fronte giapponese resteranno delusi da Tremble All You Want, l'eccentrica love story di Ohku Akiko, e s'innamoreranno della protagonista (l'incredibile Mayu Matsuoka) nel giro di cinque minuti!
Mentre Ann Hui, l'amatissima Ann Hui di A Simple Life, abbandona l'intimismo per abbracciare i colori del dramma bellico (Our Time Will Come, musiche di Joe Hisaishi), il tema della guerra viene affrontato anche da Wu Jing, che però lo declina in chiave totalmente action (Wolf Warriors II) strizzando l'occhio al sempre caro Rambo. Strizza l'occhio a Thelma & Louise, poi, l'irresistibile black comedy filippina Chedeng & Apple di Rae Red e Fatrick Tabada, a Udine in anteprima mondiale, e non è certo difficile prevedere quanto le due anziane bad girl del titolo faranno divertire la platea del FEFF!
Concludono questa rapida - ma intensa - carrellata la fantascienza filosofica di Kurosawa Kiyoshi con il suo Foreboding (Yocho), spin-off del noto Before We Vanish (Cannes 2017), e, per la gioia di chi ama il genere "preparate i fazzoletti", il drammone romantico The 8-Year Engagement di Zeze Takahisa, baciato dall'happy end (ebbene sì!) e tratto da una commovente storia vera.