Everest, un film del 2015 con Jake Gyllenhaal, diretto da Baltasar Kormákur, narra la storia vera della disastrosa spedizione sull'Everest avvenuta nel 1996, raccontata ed analizzata anche in svariati saggi, tra i quali figura anche Left for Dead, scritto da Beck Wethers, uno dei sopravvissuti alla tragedia.
Il regista, in seguito a una polemica, chiarì che il soggetto del suo film è basato sul libro scritto da Weathers, sulle registrazioni audio che narrano gli eventi e sulle testimonianze delle persone presenti quel giorno. La tragedia in questione si verificò tra il 10 e l'11 maggio del 1996 e portò alla morte 8 scalatori che furono colti da una tempesta durante il tentativo di ascesa alla vetta.
L'evento segnò il più alto numero di morti in un giorno solo sulle pendici dell'Everest, un record che nel corso degli anni venne superato dalla valanga del 2014, che causò 16 morti, e dal terremoto del 2015, che ne causò 18. Nonostante il tempo trascorso quel giorno continua a terrorizzare i sopravvissuti: ancora oggi, infatti, ogni volta che Weathers ripensa a quei momenti percepisce la paura come un'emozione molto vicina e quasi tangibile.
"Ero perso. Ero quasi cieco", Scrive Weathers nel suo libro. "Le mie mani erano congelate. Il mio viso era distrutto dal freddo. Non ho mangiato per tre giorni e non bevevo da due. Ricordo che il vento mi spostava, pregavo affinché mi liberassero, ma in cuor mio sapevo che non sarei mai sopravvissuto. Ho alzato lo sguardo e ho capito che in una sola ora, quando le tenebre sarebbero di nuovo scese, il freddo avrebbe attraversato il mio corpo un'ultima volta."