L'omicidio di Elisa Claps è tornato al centro dell'attenzione dopo il successo della fiction Per Elisa - Il Caso Claps, trasmessa per tre settimane su Rai 1. Lo scorso 2 novembre, la Chiesa della Santissima Trinità, teatro dell'efferato assassinio, è stata riaperta. L'evento ha generato numerose polemiche e un confronto acceso tra la famiglia Claps e la Curia.
Le polemiche per la riapertura della Chiesa della Santissima Trinità
Nel giorno della riapertura della Chiesa della Santissima Trinità, centinaia di persone si sono radunate fuori dalla parrocchia per protestare contro la decisione della Curia di riprendere le celebrazioni della Messa nel luogo in cui il cadavere di Elisa Claps è stato occultato per ben diciassette anni.
Le proteste sono aumentate quando in Chiesa è arrivato arcivescovo monsignor Salvatore Ligorio ed altri parroci della zona. Alla funzione hanno partecipato circa 40 fedeli, presi di mira dai manifestanti
Il comunicato della famiglia Claps contro il Vescovo Ligorio
Il giorno dopo la celebrazione, la famiglia Claps ha attaccato la Curia con un duro comunicato: "Prendiamo atto ancora una volta dell'assoluta mancanza di rispetto e dell'arroganza del Vescovo Ligorio che il 2 novembre ha celebrato Messa nella chiesa della Trinità", si legge all'inizio della nota.
"In un momento in cui milioni di persone seguendo la fiction hanno preso consapevolezza di quanto quella chiesa sia irrimediabilmente macchiata dal sangue e dalle menzogne che tra quelle mura si sono consumate, anziché il silenzio, come aveva peraltro indicato Papa Francesco, la Curia potentina sceglie ancora una volta la rimozione di quanto accaduto", scrive ancora la famiglia Claps.
"Una preghiera la rivolgo io a quanti entreranno ad ascoltare le funzioni religiose: fermatevi a leggere la targa che celebra le virtù di Don Mimi Sabia e respirate a fondo il messaggio ipocrita che risuona in quella chiesa", conclude il comunicato. Don Mimì è il parroco sospettato di aver protetto Danilo Restivo, l'assassino di Elisa. Qui trovate un approfondimento sulla figura di Danilo Restivo.
La risposta dell'Arcidiocesi di Potenza
"L'Arcidiocesi di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo esprime profondo rammarico e sconcerto per quanto accaduto ieri in occasione della Celebrazione Eucaristica presieduta dall'Arcivescovo Mons. Ligorio nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza", scrive la Curia nel suo comunicato di risposta.
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"La libertà di manifestazione del pensiero e quella di riunione non possono mai trasmodare in offese, ingiurie, atti di sopraffazione della volontà e delle libertà altrui. La funzione religiosa è stata, tra l'altro, ininterrottamente disturbata da urla, canti, musiche ad alto volume, a dispetto delle dichiarazioni della vigilia, da parte degli organizzatori, che il presidio si sarebbe svolto nel più religioso silenzio" scrive l'arcidiocesi.
"La Chiesa stigmatizza quegli atteggiamenti che si sono concretizzati anche in sputi all'indirizzo di chi ha preso parte alla funzione religiosa e non può tollerare altri comportamenti espressivi di odio, di violenza verbale e fisica e di derisione come quelli diretti all'indirizzo di quanti hanno partecipato alla Santa Messa e anche del Vescovo e dei sacerdoti", conclude il comunicato che si chiede a chi possa giovare questa contrapposizione.
Il caso Elisa Claps
Elisa Claps scomparve il 12 settembre 1993, all'età di 16 anni. Il 17 marzo 2010, diciassette anni dopo la sparizione, il cadavere della ragazza fu trovato nella torre campanaria della chiesa della Santissima Trinità a Potenza da alcuni operai durante i lavori di ristrutturazione per infiltrazioni d'acqua.
Il ritrovamento del corpo e la successiva autopsia hanno permesso di condannare Danilo Restivo, il quale nel frattempo si era trasferito in Inghilterra. Qui si era macchiato di un altro omicidio: l'assassinio di Heather Barnett, avvenuto il 12 novembre 2002 a Charminster, un villaggio del Dorset nei pressi di Bournemouth.
Danilo Restivo è detenuto in Inghilterra dove sta scontando la condanna a quaranta anni di carcere per l'omicidio di Heather Barnet. In Italia la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a trent'anni per l'omicidio di Elisa Claps.
La storia di Elisa è stata raccontata nella miniserie Per Elisa - Il caso Claps andaata in onda per tre settimane, dal 24 ottobre al 7 novembre, su Rai 1, disponibile ora su Raiplay.